UNESCO Bene il Prosecco, ora tocca all’Amarone Zardini  Salemi tornano a sollecitare la Regione per il riconoscimento alla Valpolicella

Pubblicato da il 10 Luglio 2019 0 Commenti

«Siamo felicissimi per l’inserimento delle colline del prosecco nel Patrimonio mondiale dell’Umanità. Ora si lavori al dossier sulle tecniche di appassimento nella zona del Valpolicella, come avevamo inizialmente proposto nel 2016, una candidatura fermata dalla Regione Veneto per dare priorità al Prosecco». Il deputato veronese Diego Zardini e la consigliera Orietta Salemi sollecitano la giunta Zaia ma soprattutto gli operatori del territorio, in primo luogo amministratori, cantine e consorzio Valpolicella, a ricominciare a lavorare per inserire nel patrimonio immateriale dell’Unesco anche il metodo dell’appassimento per produrre Recioto e Amarone, e i territori che esprimono questi prodotti di eccellenza.

«Il percorso è molto lungo», ricordano Zardini e Salemi. «Nel 2016 avevamo avviato una serie di contatti con l’allora ministro dell’agricoltura Maurizio Martina per individuare le strade che potessero realizzare il progetto. Nel 2017 ci furono un paio di dichiarazioni di simpatia da parte del presidente della Regione, Zaia, a cui purtroppo non seguì alcun atto concreto, nonostante abbia avuto diverse sollecitazioni in merito. Ricordiamo la mozione del luglio di due anni fa, firmata anche dai consiglieri del Partito Democratico, sulla valorizzazione, oltre che del Prosecco, proprio della Valpolicella e un emendamento al Defr nel dicembre 2017 votata praticamente all’unanimità. Ora, chiusa la partita del Prosecco, Zaia può procedere spedito per avviare la procedura necessaria al riconoscimento Unesco di quest’area. Per quanto ci riguarda, in Consiglio regionale abbiamo già predisposto una nuova mozione per sollecitare la Giunta a prendere l’iniziativa per la candidatura della Valpolicella».