Il Comune ha un debito di 5 mila alberi: investa in misure di risanamento dell’aria

Pubblicato da il 30 Maggio 2019 0 Commenti

A quasi un anno dall’approvazione in Quinta Circoscrizione della proposta del capogruppo Pd Michele Bresaola per la realizzazione di uno studio di prefattibilità per la piantumazione di autostrade e tangenziali a fini di mitigazione ambientale  (mozione Pd del 20 luglio 2018) l’amministrazione non ha fatto ancora nulla. Eppure la Giunta aveva recepito questa proposta (vedi decisione di giunta del 10 settembre 2018) proponendosi di inserire tale studio nell’ambito di un provvedimento organico più ampio come la Variante 29, la quale però non è mai entrata nell’agenda dell’amministrazione. Il Consiglio comunale ha più recentemente bocciato un’analoga mozione a firma della consigliera La Paglia, ignorando il fatto che ciò che viene bocciato dal Consiglio non dovrebbe poi essere applicato, ma con rammarico ormai riconosciamo che è nota la superficialità del dibattito consiliare.

Visto il permanere delle criticità ambientali, soprattutto sotto il profilo della qualità dell’aria, e considerato che anche il Comune deve fare la sua parte, senza limitarsi ad attendere la pioggia che disperda lo smog o puntando unicamente sui blocchi del traffico che penalizzano fortemente le fasce economicamente più deboli che non possono permettersi di acquistare una nuova auto, chiediamo a gran voce che sia dato finalmente seguito a questo studio di pre-fattibilità attingendo alle risorse previste dalle leggi numero 10 del 14 gennaio 2013 e numero 113 del 29 gennaio 1992, proposte da Francesco Rutelli, meglio note come “Un albero ogni nuovo nato”.

Infatti dal 2017 il Comune non effettua le piantumazioni previste. Considerando che ogni anno nascono circa 2 mila bambini, il Comune ha accumulato un  debito nei confronti dei cittadini di ormai 5 mila alberi. Chiediamo che questi alberi vengano piantumati nelle aree limitrofe ad autostrade e tangenziali in maniera da avviare un inizio di “barriera verde”.

In più, convenzionandosi con enti no profit specializzati, il Comune può inserire l’azione dell'”albero per ogni nato” dentro un più ampio progetto di carbon sink urbano: in questo caso le associazioni convenzionate si attivano per la ricerca di finanziamenti di terza parte (pubblica o privata) al fine di realizzare un bosco urbano a costo zero per il Comune per la compensazione delle emissioni di questi soggetti terzi.

E’ ora di fare qualcosa di concreto per limitare i danni dello smog a tutela della salute e del benessere dei cittadini veronesi.

Elisa La Paglia, consigliera comunale Pd Verona
Michele Bresaola, capogruppo Pd Quinta Circoscrizione