D’Arienzo: grave che la Camera del Commercio di Verona conceda GRATIS l’atrio per il congresso omofobo sulla famiglia. Chiedo che sia cancellata la disponibilità gratuita

Pubblicato da il 18 Marzo 2019 0 Commenti

“La Camera di Commercio di Verona ha concesso gratis l’ampio spazio dell’atrio appena ristrutturato per ospitare l’evento fashion show il prossimo 28 marzo prossimo. Una decisione inaccettabile”. Lo rivela Vincenzo D’Arienzo, Senatore PD.

“Perché la casa delle imprese veronesi concede gratuitamente uno spazio importante a quel raggruppamento di omofobi?” Si chiede D’Arienzo.

“In questo modo, condivide il messaggio oscurantista di quel falso convegno sulla famiglia che si terrà il 29, 30 e 31 marzo a Verona?”,

“Come può un Ente pubblico concedere gratuitamente uno spazio al World Congress of Families (WCF) che non è altro che un raduno di promotori della subordinazione della donna all’uomo e della compressione dell’autodeterminazione femminile? Con la scusa della difesa della famiglia – prosegue D’Arienzo – a Verona arriveranno associazioni e gruppi (anche stranieri) che si distinguono per i messaggi gravemente omofobi e di sostegno a leggi liberticide e miranti alla repressione penale dell’omosessualità, oltre che alla limitazione dell’autodeterminazione in materia affettiva e familiare”.

“Al Fashion show nella Camera di Commercio si esibirà il russo Dmitri Smirnov, presidente della Commissione patriarcale per la famiglia e la maternità? O la ministra per la famiglia del governo ungherese, Katalin Novak? Chissà, forse il presidente moldavo Igor Dodon, che ha spesso espresso posizioni omofobe o Theresa Okafor, un’attivista nigeriana che nel 2014 ha proposto una legge che criminalizza le unioni tra persone dello stesso sesso, oppure Lucy Akello, ministro ombra per lo sviluppo sociale in Uganda, che nel 2017 ha presentato al parlamento ugandese una legge contro le coppie omosessuali, già proposta nel 2014, che prevedeva originariamente la pena di morte per ‘omosessualità aggravata’”.

“Soggetti di cui Verona, città aperta ed europea, potrebbe fare volentieri a meno” chiosa il senatore PD.

“Avrei capito la concessione a titolo oneroso, ma la gratuità è inaccettabile! E perché tutti pagano, compreso il PD che ha organizzato lì un evento con il segretario Zingaretti e coloro che propugnano la discriminazione per l’orientamento sessuale e l’identità di genere, non pagano?”.

D’Arienzo: “E’ grottesco anche rilevare come un Ente che si nutre di soldi di tanti e anche pubblici conceda gratuitamente spazi sottraendo così introiti per le casse pubbliche che poi ripagano le imprese veronesi iscritte”.

“La Camera di Commercio cancelli la gratuità dell’evento – chiede fermamente D’Arienzo – a maggior ragione dopo che la Presidenza del Consiglio ha tolto il patrocinio e considerato il carattere omofobo e razzista di quel pseudo convegno sulla famiglia.

“Faccio fatica ad immaginare come le migliaia imprese veronesi possano condividere l’oscurantismo culturale ed incivile che la Camera di Commercio sposa concedendo gratuitamente spazi che esistono grazie ai loro soldi” conclude D’Arienzo.