Cartiera: bene l’ordinanza di sgombero dei rifiuti ma resta da dipanare la matassa

Pubblicato da il 11 Gennaio 2019 0 Commenti
Il provvedimento del Sindaco che ordina la predisposizione di un programma di smaltimento degli scarti di lavorazione stoccati impropriamente sui piazzali esterni della cartiera di Csdidavid è un buon segnale di interessamento e di impegno concreto da parte del primo cittadino che è anche la prima autorità sanitaria locale.

E’ bene tuttavia ricordare che il Comune chiese alla ditta un Programma di Smaltimento già nel settembre 2017, a seguito della revoca dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) da parte della Provincia. Il Comune aprì, d’ufficio, un procedimento amministrativo al fine di ricevere un Programma di Smaltimento puntuale da parte della ditta.

Occorre inoltre osservare che l’ordinanza arriva nel momento in cui l’attività di recupero e smaltimento dei semilavorati è notevolmente rallentata: come emerge dalla risposta fornita il 14 dicembre all’interrogazione presentata in Comune dal gruppo consiliare del Partito Democratico, la quantità di semilavorato allontanato dai piazzali nel periodo maggio-settembre sarebbe di soli 700 mc, contro la previsione, anch’essa fornita dalla ditta, di poter lavorare circa 1.500 mq di materiale mensilmente.

Le eventuali eccedenze successive alla data del 11 agosto 2018, stando al testo dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) vigente dal marzo 2018, si sarebbero dovute gestire in conformità agli atti di competenza comunale. Quali problematiche sono occorse? Come sono state gestite le eccedenze?

Tutto questo per dire che un intervento una tantum non può risolvere una situazione molto complessa dove sono in gioco equilibri sensibilissimi a partire dai posti di lavoro dei dipendenti passando per il diritto alla salute e quello al decoro…

Il nuovo Piano di smaltimento dovrà dunque farsi carico di tutta una serie di questioni irrisolte, a cominciare dalla complessità del quadro normativo, e dovrà riannodare i fili dei precedenti cronoprogrammi che, purtroppo, non sono mai stati rispettati.

Per fare un esempio: dopo il summenzionato provvedimento di revoca dell’AIA, contro cui la ditta aveva presentato ricorso al TAR Veneto, la cartiera aveva ottenuto il rilascio di un’altra forma autorizzatoria nel marzo 2018, ovvero l’AUA, per una durata di 15 anni, che ha permesso la riattivazione dell’impianto, ma che non riguarda il capitolo rifiuti e/o semilavorati.

Inoltre, nel maggio 2018 il TAR aveva accolto il ricorso della ditta, annullando la revoca dell’AIA e il procedimento amministrativo del Comune, in favore di un riesame complessivo e nel corso dell’estate 2018 la valutazione dell’istanza di rilascio di un’AIA è stata interrotta per le inadempienze rispetto alla normativa antincendio.

L’ordinanza del Sindaco deve essere anche l’occasione per operare in modo da non incorrere, come nel caso della bonifica della discarica aziendale di via Muraiola, nel dover usare fondi comunali per rimediare alle inadempienze della proprietà: nel 2017 è stato costituito, al settore Ambiente della Provincia, un deposito cauzionale di 250.000€ della ditta a copertura del costo di smaltimento dei semilavorati.

Infine, essendo il procedimento autorizzativo in capo al Settore Ambiente della Provincia di Verona, è necessario che i livelli politici di Comune e Provincia si adoperino assieme al fine di mitigare il problema e giungere ad una soluzione sostenibile per la salute e la qualità della vita dei residenti del quartiere, per i dipendenti dell’azienda e per l’ambiente, bene comune.

Per il Gruppo PD Circoscrizione 5^
Michele Bresaola, Giorgio Bonanomi, Sara Facci