2015-2017 LE PERFORMANCE DELLA MANIFATTURA ITALIANA. SPERIAMO DI NON SPRECARE TUTTO.

Pubblicato da il 30 Ottobre 2018 0 Commenti

Da anni raccontiamo che l’industria manifatturiera italiana è in Europa al secondo posto dietro la Germania.

Sembra un dato poco significativo rispetto alla vita quotidiana delle famiglie, quasi un racconto accademico degli ottimisti di maniera che la raccontano così per nascondere i problemi dell’Italia.

Ma non è così, non è un dato accademico e non è una cosa di poco conto.

Ecco allora i dati: negli ultimi tre anni (2015-2017) il valore aggiunto della industria manifatturiera italiana è sempre regolarmente aumentato di più del valore aggiunto delle manifatture francese e britannica e in due anni su tre (il 2015 e il 2017) anche di più di quello della manifattura tedesca.

Nel 2017 i dati sono stati i seguenti: Italia +3,8%, Germania +2,7%, Regno Unito +2,3%, Francia +1,7%.

L’importanza di questo risultato è che si dimostra strutturale e che l’Italia dopo anni di difficoltà ritorna ad essere competitiva in un ruolo importante nell’ industria europea e mondiale.

Come testimoniano questi dati la manifattura, è stata il vero motore della piccola ma costante ripresa dell’ultimo triennio, dopo aver avuto un forte ridimensionamento negli anni della crisi 2008-2013.

Dobbiamo insistere nel sostenere l’industria manifatturiera italiana, non c’è futuro e non c’è lavoro e non si sviluppano le imprese se non cresce.

I governi di centro sinistra sono riusciti a rimettere in moto l’industria manifatturiera italiana che ha saputo crescere in media del 7,4% nel quadriennio 2014-17, cioè quasi il doppio del PIL italiano.

Speriamo che non si butti via tutto e non si torni indietro, sarebbe drammatico, per le imprese e per le famiglie italiane.

On. Gianni Dal Moro