Camploy: due pesi per due misure

Pubblicato da il 28 Settembre 2018 0 Commenti

Sul Camploy si stanno usando due pesi per due misure: solo pochi mesi fa è già accaduto che alcuni privati chiedessero l’uso del teatro come set per riprese cinematografiche per una settimana, ma gli è stato rifiutato e il teatro è rimasto chiuso. Anche quando non c’era alcun tipo di programmazione pregressa, il Comune ha rifiutato proposte da 600 euro al giorno più i costi delle altre sale collegate (non menzionati dal Sindaco nella riunione di martedì) con la semplice motivazione che “il regolamento non lo prevede”.
Ora è un anno che con la Commissione Cultura cerchiamo di mettere mano a questo regolamento perché effettivamente costringe il Comune a rinunciare a determinate opportunità ma soprattutto perché l’attuale assetto non rende vivo il teatro dalla mattina alla sera come dovrebbe essere. Manca un direttore artistico e la volontà di dare identità e carattere ad un teatro importantissimo per la città e il quartiere con una organizzazione che vada incontro alle esigenze delle compagnie amatoriali, di quelle professioniste e delle scuole che più lo frequentano.
Disdire tutto a 15 giorni dall’inizio della stagione invernale non significa rivitalizzare il teatro ma mettere le compagnie amatoriali e tutti gli altri soggetti che rappresentano l’anima del Camploy nelle condizioni di non poter realizzare i propri programmi. Ma questo è anche uno smacco per il quartiere di Veronetta che dopo essersi visto soffiare i 18 milioni della riqualificazione ora si vede togliere per 5 mesi anche l’uso di uno dei principali contenitori culturali.
Mi auguro pertanto che il Comune metta in conto tutti questi disagi alla macchina organizzativa di Celentano. I 69 mila euro che il Sindaco dice di aver chiesto per 5 mesi e mezzo di subaffitto del Camploy rappresentano un prezzo stracciato rispetto a ciò che viene tolto.
Mi auguro anche che, come ha fatto l’altra volta, la presenza di Celentano a Verona lasci un segno positivo alla città e che l’amministrazione cominci a vincolare al teatro le risorse che vengono dal teatro. Da questo passaggio vedremo se l’amministrazione ha un vero progetto per la cultura veronese oppure se c’è soltanto un pifferaio magico che fa innamorare il Sindaco e che dispone su tutto. La città e Veronetta sono ricche di progetti culturali concreti e duraturi, servono risorse per realizzarli e non un maquillage temporaneo della durata di uno show televisivo.

Elisa La Paglia, consigliere comunale Pd Verona