Tiberghien: approccio privo di logica amministrativa 

Pubblicato da il 17 Settembre 2018 0 Commenti

Pur apprezzando l’impegno personale profuso, dobbiamo rilevare che l’approccio dell’assessore Ing. Segala alla riqualificazione dell’area ex Tiberghien pone seri dubbi sull’iter amministrativo:

– Si annuncia l’ennesima variante urbanistica annunciata dall’assessore (la terza dopo quella di Tosi e della stessa Segala) e in assenza di un provvedimento formale di giunta e ancora con la possibilità di osservazioni ancora aperte da parte dei cittadini.

– Il “gruppo di lavoro” che avrebbe posto il sigillo sulla nuova ipotesi di riqualificazione anche vocazione alberghiera e ampliamento commerciale rispetto all’evoluzione della n.23, è priva di effettiva rappresentatività politica e dei cittadini. I presidenti di Circoscrizioni vi hanno partecipato senza alcun mandato, pertanto, come accaduto in Settima, non erano nemmeno tenuti a riferire ai rispettivi consiglieri e alle commissioni. Dei lavori di questa commissione non è dato di vedere alcun verbale.

– La nuova ipotesi di riqualificazione appena annunciata non risulta tener conto delle osservazioni da mesi formulate dalla Settima Circoscrizione, in particolare sul posizionamento delle rotonde, fondamentali per il traffico, non risulta esserci alcun riferimento al filobus e un confronto trasparente con i Consiglieri.

– In consiglio comunale giacciono inevase ben due richieste di commissione consiliare IV, che si dovrebbe dedicare appositamente di queste tematiche, una dell’ottobre 2017 e una del giugno 2018.

– Si legge che la proprietà era presente all’incontro, ma è anche d’accordo con la nuova proposta formulata?

Crediamo ci sia ancora troppa confusione sopra il destino dell’area Tiberghien. Di solito è l’amministrazione che formula una proposta e poi avviene il confronto con gli ordini professionali e i cittadini. Qui la logica viene ribaltata al punto tale che i cittadini stanno presentando le osservazioni su una pianificazione (i contenuti attuali della scheda norma) che nei fatti è già stata superata dalla “decisione” del gruppo di lavoro. Dica allora l’assessore se i cittadini e le associazioni locali che si stanno interessando del futuro dell’area debbono presentare le proprie richieste sulla base delle carte ufficiali fornite dal Comune o su quanto trapela dagli articoli di stampa. La nuova ipotesi va valutata attentamente, con rispetto e per un soluzione positiva, rapportandola alle esigenze dei quartieri in cui viene inserita che non possono venire messi fuori gioco in questa maniera.

Stefano Vallani, consigliere comunale Pd
Carlo Pozzerle, consigliere Pd Settima Circoscrizione