Turismo – Proposta Pd per identificazione strutture: “Fondamentale nel veronese dove l’extra-alberghiero supera di molto l’alberghiero”

Pubblicato da il 18 Luglio 2018 0 Commenti

 

“Con questa proposta di legge vogliamo introdurre anche nel veronese maggiori garanzie sia per il consumatore, che per lo stesso affittuario. Ridurre l’esposizione a truffe e ai rischi connessi permetterebbe infatti di creare una maggiore trasparenza nel rapporto domanda/offerta. Non solo, lo strumento identificativo faciliterebbe gli organi preposti al controllo, cercando di contrastare i fenomeni, che esistono, di distorsione del mercato e del sommerso”.

Così Orietta Salemi, vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, è intervenuta questa mattina in occasione della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge relativa agli “Alloggi per turisti e tutela dagli abusi. Codice Identificativo delle Strutture Ricettive”. Salemi ha evidenziato in particolare l’importanza di questa regolamentazione in un’area turistica come quella del veronese che nel 2017 ha registrato 17.293.790 presenze delle quali 7.309.184 in strutture alberghiere e 9.984.606 in strutture extraalberghiere (campeggi, alloggi agrituristici, alloggi privati e altri esercizi). Un rapporto, quello tra le tipologie di strutture, che appare ancora più marcato se si guarda ad esempio al comprensorio del Lago di Garda dove nei mesi estivi il divario è forte (ad agosto del 2017 si sono registrate 855.569 presenze negli alberghi e 2.004.243 nelle strutture extraalberghiere).

“Copiando quanto già avviene a Parigi, e in alcuni Regioni d’Italia come la Lombardia, l’obiettivo è quello di far fare un passo avanti all’offerta ricettiva turistica – aggiunge Salemi -. Se è vero che la Regione Veneto ha avuto anche quest’anno un aumento del 7.4% di arrivi rispetto all’anno precedente, e che le presenze sono aumentate del 5.8%, è altrettanto vero che l’incremento maggiore c’è tra il settore extra alberghiero rispetto al settore alberghiero. Questo vuol però dire che la Regione deve dare tutti gli strumenti al turista perché il servizio sia qualitativamente alto e all’altezza delle nostre bellezze. Auspico – conclude Salemi – che sulla base di questo ragionamento si possa rivedere anche la legge quadro sul turismo 11/2013, che, proprio per i continui cambiamenti del sistema turistico, andrebbe monitorata e revisionata a distanza di 5 anni dalla sua approvazione. Come vediamo il mondo cambia velocemente. Essere al passo con i tempi può servire a fare un ulteriore passo in avanti per tutti”.

Di seguito il comunicato stampa diffuso del Gruppo Pd.

Turismo – Pdl del Pd: “Affitti turistici: un Codice identificativo per tutte le strutture: garantire qualità dell’offerta e rispetto delle regole

 

(Arv) Venezia 18 lug. 2018 –        “Un codice identificativo delle strutture ricettive per garantire la qualità dell’offerta, preservando i turisti da sgradite sorprese, e assicurare al tempo stesso il rispetto delle regole e della libera concorrenza” Questo l’obiettivo del Pdl primi firmatari i consiglieri Francesca Zottis e Bruno Pigozzo, presentato dal gruppo consiliare regionale veneto del Partito Democratico che va a integrare la legge regionale 11 del 14 giugno 2013.  “L’offerta di alloggi è notevolmente mutata nel corso degli ultimi anni, con un vero e proprio boom dell’extra alberghiero, le cosiddette locazioni turistiche senza prestazione di servizi: è un fenomeno che non può essere lasciato all’autoregolamentazione, deve essere governato – spiegano gli esponenti del Pd – In Veneto, secondo l’elaborazione dell’Ufficio di statistica della Regione su dati Istat relativi al 2017, gli alloggi privati sono 50.531, di cui 30.604 a Venezia, seguita da Verona con 7.453: in totale oltre 232.500 posti letto. Siamo primi in Italia per numero di turisti e lo scorso anno c’è stato il record storico di arrivi in ciascun ‘comparto’. Nelle città d’arte e nell’area del lago di Garda abbiamo registrato anche un aumento del 10% e del 4% per le presenze, bene pure le località termali (+6,9% negli arrivi e +2,3% per presenze), il balneare (+6,4% e +5,5%) e la montagna (+6,2 e +3,1% negli alberghi). Tuttavia in alcune realtà, con l’esplosione dell’offerta nel settore extra alberghiero, la situazione è diventata oggettivamente pesante, cambiando il volto dei centri storici e compromettendo anche la qualità della vita dei suoi residenti. Il codice identificativo che proponiamo non vuole essere un appesantimento burocratico, anzi. Lo scopo è quello di rendere ancor più trasparente e verificabile l’esistenza di tutte le attività ricettive e facilitare i controlli da parte delle autorità garanti. Così potremmo anche limitare la concorrenza sleale tra le varie tipologie di strutture, abuso della professione ed evasione fiscale”. La proposta di legge del Partito Democratico è costituita da cinque articoli: al primo punto viene istituito il ‘Codice identificativo’ (Cisr) per tutte le strutture operanti in Veneto, delegando alla Giunta modalità di definizione ed applicazione; agli articoli due e tre vengono fissate le sanzioni per i titolari inadempienti, con multe fino a 2.500 euro; all’articolo 4 è stabilito il termine entro cui tutti  i soggetti interessati dovranno esporre il Codice e infine, all’articolo cinque viene prevista la clausola di invarianza economica, ovvero il ‘costo zero’ per le finanze regionali.