I dilettanti ed i guai che causano a Verona  Banco Bpm e Cattolica Assicurazioni hanno già perso circa 2 miliardi di euro di valore. Salvini e Di Maio con il loro gioco spregiudicato hanno intaccato le tasche dei veronesi. E non è finita, purtroppo. 

Pubblicato da il 31 Maggio 2018 0 Commenti

Temevo che il loro inganno producesse danni, ma non immaginavo in così poco tempo: dall’inizio di maggio il titolo Banco Bpm è sceso da 3,03 a 2,10 euro ad azione, il che si traduce in un miliardo e mezzo abbondante di capitale perduto e Cattolica Assicurazioni passa da 8,58 a 7,2 euro ad azione e perde complessivamente 250 milioni di euro.
È la punta dell’iceberg perché sono i titoli bancari e assicurativi i primi a perdere. Le migliaia di veronesi che hanno azioni sanno chi ringraziare per il danno subito.
Attenzione, non uso il mercato come una clava. Gli investitori internnazionali non fanno gli interessi  dei lavoratori e seguono ideologie neoliberiste, ma questo è il dato.
Visto come siamo legati all’Europa, facciamo una panoramica su Verona in uno scenario, anche solo pre euroexit.
La messa in discussione della nostra permanenza nell’Eurozona avrebbe immediate ripercussioni sui finanziamenti UE per l’alta velocità ed i rallentamenti dei progetti sarebbero la conseguenza con tutto ciò che questo comporterebbe per le nostre potenzialità di sviluppo logistico del territorio.
A quel punto, la Francia potrebbe anche preferire una linea sopra le alpi. Inimmaginabile.
Pensiamo al nostro Quadrante Europa. 16.000 treni all’anno e milioni di tonnellate di merci trattate e tutte dirette verso l’Europa. Fuori dalla casa comune subirebbe un contraccolpo mortale, sia per la diminuzione dei traffici sia per le aziende straniere insediate che si sposteranno.
Poi c’è il sistema del credito. La svalutazione dei titoli di Stato che le banche hanno nel loro portafoglio inciderà sulla loro capacità di erogazione del credito. Le nostre aziende soffrirebbero e la perdita dei posti di lavoro sarebbe l’ovvia ripercussione.
Per quanto concerne gli investimenti, voglio vedere quante aziende veronesi li faranno in un momento di turbolenza.
In un sistema di regolazione europeo dei traffici aerei, il nostro Aeroporto rientra in un piano nazionale cooordinato con i partners UE. Senza quella regolazione, i competitors europei lo cannibalizzerebbero.
Potremmo guadagnarne in esportazioni? No, perché l’euro non si svaluta solo per noi come ai tempi della lira.
Non idolatro il mercato, ma in una situazione di incertezza sul fondamentale rapporto con l’UE sono più le conseguenze che i benefici.

 

Sen. Vincenzo D’Arienzo