D’Arienzo. la caccia alle streghe di “Report”

Pubblicato da il 19 Dicembre 2017 0 Commenti

 

Nel corso della trasmissione televisiva Report del 18 dicembre sono stato additato come difensore dell’illegalità. In particolare, è stato detto che anziché occuparmi delle antenne installate sulle Torricelle, ho presentato un’interrogazione contro Report che era presente con le telecamere al momento del sequestro aggiungendo, inoltre, che il problema per me non è la notizia bensì chi la racconta.
Per fortuna, l’accusa è falsa. Come correttamente riportato dalla stampa in questi giorni ho sempre detto che invitavo il ministro Calenda a seguire la vicenda al fine di favorire una soluzione positiva e consentire da un lato il ripristino della legalità e dall’altro l’esercizio del servizio di pubblica utilità.
Di seguito, il testo dell’interrogazione parlamentare che ho presentato che più di tutto smentisce non solo quanto riportato da Report, ma quella volontà di additare nemici che non esistono:

Interrogazione a risposta scritta

Al Ministro Calenda, per sapere, premesso che:

la Procura della Repubblica di Verona ha disposto il sequestro di tutte le antenne che risultano installate sulla Torre Massimiliana sulle Torricelle, zona collinare del capoluogo scaligero,

le infrastrutture sequestrate sono utilizzate per la trasmissione di numerosi canali radiotelevisivi sia con sede a Verona sia con sede altrove ed il sequestro può aver causato l’interruzione dei segnali e, quindi, la sospensione di un servizio pubblico a carattere generale a favore della comunità,

le ipotesi di reato sono: invasione di edifici e deturpamento di cose altrui,

si tratta di riipetitori installati nel corso degli anni, sul tetto della seconda torricella massimiliana, detta anche torre di Radetzky, di salita Santa Giuliana, in un’area di proprietà del Demanio che pare non abbia mai percepito alcunchè per l’occupazione degli spazi demaniali,

nel tempo anche il Ministero dei beni culturali aveva provveduto a chiedere la restituzione del manufatto libero dai sistemi ripetitori,

i tentativi di composizione tra le parti – demanio ed emittenti radiotelevisive – ad oggi non hanno sortito alcun effetto,

supposto che il nodo del problema sia nella trattativa tra i vari attori deputati che non hanno ancora individuato una soluzione economica ed infrastrutturale accettabile,

è doveroso il rispetto verso la decisione della magistratura che non può essere oggetto di questo atto ispettivo,

Chiedo

se è a conoscenza dei fatti,
se non ritiene opportuno un impegno al tavolo di confronto esistente tra il Demanio ed i privati interessati al fine di favorire una soluzione positiva della vicenda e consentire da un lato il ripristino della legalità e dall’altro l’esercizio del servizio di pubblica utilità.