Emergenza smog, Zardini: “La Regione abbandona i sindaci”

Pubblicato da il 23 Ottobre 2017 0 Commenti
 
Sono quasi dieci giorni che i livelli di PM10 non scendono al di sotto del limite massimo fissato per la salute umana. Il peggior dato in Veneto è stato registrato a Verona: 111µg/m3

«Regione Veneto e Comune di Verona non hanno uno straccio di piano per ridurre l’inquinamento da smog». Il deputato veronese Diego Zardini, membro della commissione Ambiente della Camera, commenta così il rapporto di Legambiente sullo stato dell’aria nelle città italiane. «Solo a Verona e provincia sono stati finora 41 i giorni in cui sono stati sforati i limiti consentiti per le PM10», ricorda ZardiniIl limite massimo ammesso è di 35 giorni e dobbiamo ancora affrontare l’intero autunno che, con l’accensione dei riscaldamenti, non potrà che peggiorare la qualità dell’aria che respiriamo». 


«È fondamentale il ruolo delle Regioni e dei Comuni nel predisporre piani e misure e nuovi fondi da destinare a progetti innovativi per il rilancio dei centri urbani partendo dal settore della mobilità. Purtroppo continuiamo a verificare il totale disinteresse per la salute pubblica della giunta regionale del Veneto e di molti amministratori».

In particolare la Regione Veneto, alla luce del piano antismog firmato dal Ministero dell’Ambiente, avrebbe dovuto approvare la delibera stagionale di misure antinquinamento, cosa che in pratica non è avvenuta. La Regione che nel novembre 2016 aveva emesso delle linee guida al raggiungimento di determinati livelli di criticità valido fino a Marzo 2017 non avendo provveduto al suo rinnovo ha di fatto lasciato i propri sindaci orfani di indicazioni. Si è preoccupata solamente di ratificare il Protocollo con il Ministero dell’Ambiente prevedendo tra l’altro limitazioni solo nei comuni sopra i 30000 abitanti e a partire da ottobre 2018.
 
«Quali sono le intenzioni dei nostri amministratori? Quanto ancora dovranno sopportare i cittadini affinchè chi di dovere si interessi al loro benessere e alla loro salute?», conclude Zardini.