PFAS Limiti ai veleni nelle acque grazie al governo. On. Diego Zardini: «Senza le pressioni del ministero, Zaia avrebbe continuato polemiche a oltranza»

Pubblicato da il 26 Settembre 2017 0 Commenti

 

Roma, 26 Settembre 2017 _ «Solo grazie alle pressioni del governo la Regione Veneto si è finalmente decisa a imporre limiti alla presenza di Pfas nelle acque». Il deputato del Partito Democratico Diego Zardini rileva «il colpevole ritardo» con cui la giunta veneta ha provveduto a esercitare una propria competenza. «Per due anni Zaia ha fatto finta di niente, lasciando centinaia di migliaia di cittadini senza alcun tipo di risposta o proposta. Poi ha tentato maldestramente di scaricare sul governo le responsabilità di un intervento e abbiamo perso così altri otto mesi in litigi e dichiarazioni. Nemmeno quando la Commissione bicamerale di inchiesta sugli ecoreati lo aveva audito ha riconosciuto la gravità del problema, non prendendo in seria considerazione le proposte che arrivavano dall’On. Bratti».

 

La parola fine a questa assurda vicenda l’hanno messa il ministero della Salute, ricorda Zardini e quello dell’Ambiente. «Il primo ha di fatto costretto la giunta regionale ad assumersi le proprie responsabilità e ad esercitare le proprie funzioni amministrative imponendo i limiti alla presenza di veleni nelle acque. Il secondo, ha liberato risorse per 80 milioni di euro per le bonifiche che si sommano, in Veneto, ai 23 milioni di euro per il risanamento del fiume Fratta Gorzone, ai 100 milioni per il drenaggio delle acque reflue del Lago di Garda e alle importanti risorse ancora da utilizzare per le opere contro il dissesto idrico e geologico. Invece di alimentare futili polemiche, chi è chiamato a guidare una comunità, deve adoperarsi per utilizzare queste risorse e dare il proprio contributo a risolvere i problemi».