Zardini – Ugoli PD: “Il Comune di Verona non ha ancora reso noto il Bilancio Verde Pubblico”

Pubblicato da il 30 Gennaio 2017 0 Commenti

La delibera 17/2016 del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha reso obbligatoria la pubblicazione per il sindaco a fine mandato di rendere noto il bilancio arboreo.

Commenta l’on. Zardini, membro della Commissione Ambiente: “Tale normativa è in vigore da quasi venticinque anni, ma con l’approvazione della delibera, che stabilisce obblighi di trasparenza sui siti web istituzionali delle amministrazioni, da un lato, e sanzioni amministrative per gli inadempienti dall’altro, si è voluto incentivare gli spazi verdi urbani stabilendo per i Comuni sopra i 15 mila abitanti di piantare un albero per ogni bambino registrato all’anagrafe o adottato, di redigere un bilancio arboreo che renda trasparente il rapporto tra il numero degli alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica per l’intero periodo del mandato. Verona in questi anni ha visto la realizzazione di aree verdi accanto all’abbattimento, tuttavia, di alberi che hanno lasciato il posto all’asfalto”.

Prosegue Ugoli – “Nel bilancio di previsione che stiamo discutendo,  nella missione ‘sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente’ l’amministrazione si impegna a ‘garantire in tutti i quartieri della città gli standard urbanistici di verde previsti dalla legge e realizzare arre verdi ben distribuite sul territorio’. Impegno notoriamente non rispettato, soprattutto nei quartieri più densamente abitati, invasi da centri commerciali e da una viabilità che non risponde alle esigenze. Servirebbe dunque una pianificazione urbanistica vera, che tenesse realmente conto di questi impegni prioritari con una visione a lungo termine che individui, preservi e renda fruibili  spazi verdi destinandoli a parchi  pubblici”.

Sottolineano gli esponenti del PD come l’inosservanza della normativa comporta sanzioni che prevedono la causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione.