Elezioni provinciali: “Insieme per Verona”. Con una squadra di amministratori esperti e determinati

Pubblicato da il 28 Dicembre 2016 0 Commenti

 

 

Le Province oggi sono come delle grandi navi avviate ai cantieri di demolizione per cui non basterà, come qualcuno vorrebbe far credere, una semplice inversione di rotta a riportarle com’erano prima. Oltre alla questione dei finanziamenti c’è anche quella del personale che ormai è stato più che dimezzato (senza licenziare nessuno). La verità, insomma, è che difficilmente – e non dovrebbe essere un male per nessuno, visto che a parole in tanti volevano abolirle – le Province torneranno ad essere ciò che abbiamo conosciuto.

In questa situazione la posizione del Partito Democratico è molto chiara: noi avremmo preferito abolirle e toglierle definitivamente dalla Costituzione, ma siccome i cittadini hanno deciso diversamente all’ultimo referendum costituzionale, siamo pronti a riprendere a lavorare lealmente e senza alcuna pregiudiziale con tutte le altre forze politiche al fine di garantire al territorio i servizi indispensabili per quanto attiene le competenze residue delle Province, esattamente come abbiamo fatto in questi ultimi due anni.

Per questo mettiamo in campo una squadra di amministratori esperti e di primissimo livello che sapranno trovare i giusti punti di mediazione senza perdere di vista le priorità dei cittadini:

 

1- Stefano Ceschi, Consigliere Comunale di Bussolengo;

2- Paolo Martari, Consigliere Comunale di Villafranca di Verona;

3- Stefano Vallani, Consigliere Comunale di Verona;

4- Roberto Grison, Sindaco di Negrar;

5- Ilario Bombieri, Consigliere Comunale di Grezzana

6- Andreina Vallenari, Consigliere Comunale di Erbezzo;

7- Annamaria Castagnini, Consigliere Comunale e Vicesindaca di Illasi;

8- Chiara Tessarolo, Consigliera Comunale di Bovolone;

9- Luigi Santi, Consigliere Comunale di Legnago.

 

Resta invece da vedere se anche le altre forze politiche saranno disposte a fare altrettanto. Negli ultimi anni il consiglio provinciale ha lavorato come un gruppo unico al di là degli schieramenti per il semplice fatto che, in presenza di un bilancio risicatissimo e in costante contrazione, all’ordine del giorno c’era posto solo per le emergenze. Pur tra mille difficoltà rivendichiamo il ruolo di responsabilità che abbiamo giocato e i risultati che abbiamo contribuito ad ottenere.

Dovrebbe essere chiaro, comunque che la vittoria del No al referendum non ha fatto venir meno l’esigenza di una riforma radicale di questi organismi, anzi, l’ha resa ancor più urgente. Questo significa che le priorità dei prossimi mesi e forse dei prossimi anni continueranno ad essere la stabilizzazione dei conti, il reperimento delle risorse necessarie per la manutenzioni di strade e ponti e, soprattutto, la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica. Chi va raccontando di opere mirabolanti o di un nostalgico ritorno al passato ha sbagliato tempo e luogo per fare propaganda di basso profilo.