Guardie giurate ai giardini: ennesima soluzione tampone sulla sicurezza

Pubblicato da il 6 Dicembre 2016 0 Commenti

Già anticipato ad agosto, l’ingaggio di guardie giurate per la sorveglianza delle aree verdi potrebbe rappresentare una soluzione temporanea. Ma resta un tampone, momentaneo e molto costoso. Perché non organizzare meglio il personale della polizia municipale (invece che impiegarlo in sagre e feste comandate) evitando di aggiungere una società privata difficilmente riconoscibile come organo di sicurezza? Serve affrontare organicamente i problemi, cosa su cui l’Amministrazione non ha mai brillato. E allora si tampona, sprecando risorse.

Queste ultimi 10 anni di governo della città si sono aperti con gli spettacolari blitz del Sindaco a caccia di senza tetto e si chiudono con un contratto con agenzie di sicurezza private per sorvegliare i giardini pubblici.

Non sono mancate le proposte. Si è discusso a lungo della riorganizzazione della presenza del vigile di quartiere come presidio in contatto con i cittadini nei quartieri per prevenire il microcrimine e, a tal proposito, sono stati approvati documenti e impegni in tutte le Circoscrizioni e anche in Consiglio comunale, ma ancora non si è visto nulla di concreto. Come abbiamo sottolineato di recente, la presenza del Sindaco nel Comitato di Sicurezza provinciale della Prefettura è stata spesso più scenica e strumentale che collaborativa ed efficace.

Il Comune non è in grado da solo di affrontare la microcriminalità che mina, ancora più di quella grande, il senso di sicurezza dei cittadini. Chi racconta questa storia e chiede superpoteri ai Sindaci ci fa solo perdere tempo. Quello che occorre secondo noi è un coordinamento costante fra forze dell’ordine e cittadini (tramite il vigile di quartiere) e un programma concreto su tutte le emergenze che periodicamente emergono, dal bullismo allo spaccio di droga. Diversamente saremo condannati a rincorrerle sempre.

I consiglieri comunali Damiano Fermo, Eugenio Bertolotti