Sviluppo Urbano Sostenibile Integrato – Atto III e forse ultimo

Pubblicato da il 15 Novembre 2016 0 Commenti

La scadenza fissata al 17 ottobre 2016 per la presentazione del piano di Strategia Integrata per lo Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) da parte della nuova Area Urbana denominata VER.SO 2020, costituita tra i comuni di Verona, San Giovanni Lupatoto e Buttapietra, è stata prorogata al 11 novembre.

In attesa degli esiti della Commissione esaminatrice – insediata presso la Regione Veneto – alla quale spetta il compito di confermare la validità del progetto presentato dall’Aree Urbane (come avviene per altre cinque realtà analoghe nel territorio regionale), e il riconoscimento dell’Autorità Urbana costituita in capo al Comune di Verona quale ente intermedio a cui affidare la gestione di € 15.491.000 in virtù dei parametri stabilito nella ripartizione dei fondi previsti dall’Asse 6 del POR FESR Veneto 2014-2020, i comuni di Verona, San Giovanni Lupatoto e Buttapietra hanno presentato le azioni previste dal piano strategico per il raggiungimento degli obiettivi OT2, OT4 e OT9, nel rispetto di quanto definito nello stesso Asse 6.

La presentazione, avvenuta martedì 8 novembre nella sala convegni del Palazzo della Gran Guardia, ha dato modo hai partecipanti di verificare quanto anticipato nei precedenti articoli postati su questo blog. In aggiunta a quanto già indicato, che trova conferma nei diversi interventi dei dirigenti del Comune di Verona, si è potuto apprendere la consistenza di alcuni di questi interventi che prevede:

  • Sostituzione mezzi rotabili (azione 6.2) – la sostituzione di 25 mezzi pubblici di trasporto a doppia carrozza selezionati tra quelli più inquinanti;
  • Inclusione sociale (azione 4.1) – la messa a norma per il loro utilizzo di 100 appartamenti di proprietà pubblica (ATER – AGEC), compreso gli interventi per l’efficientamento energetico, oltre alla sistemazione di una palazzina in Verona Sud per la realizzazione di 20 unità abitativa in co-housing destinate a persone autosufficienti o semi-autosufficienti.

Da comprendere meglio la consistenza degli altri tre interventi in ambito:

  • Digitalizzazione dei sistemi (azione 2.2.2) – per i quali è previsto un sistema di concentramento dei dati a livello regionale attraverso due sistemi denominati MyData e MyCity resi disponibili per la conservazione dei dati e la diffusione a livello delle Amministrazioni locali;
  • Sistemi di trasporto intelligente (4.6.3) – interventi per la rilevazione dei dati di monitoraggio dei mezzi in relazioni ai tempi di percorrenza, funzionamento e sicurezza a bordo;
  • Interventi di pronto soccorso ai senza dimora (5.8) – sistemazione del dormitorio Camploy con recupero di spazi abitativi temporanei per accompagnare la transizione verso un’autonomia delle persone interessate dal problema.

Lo stanziamento per l’Area Urbana di Verona ammonta complessivamente a € 16.480.000. Di questi saranno disponibili da subito € 15.491.000 per l’avvio delle azioni approvate in sede regionale. Il restante 6%, rappresentato dalla “riserva di efficacia”, sarà reso disponibile dalla Commissione Europea solo in caso di conseguimento dei target intermedi previsti per il 2018.

Non resta che augurarsi la capacità progettuale della costituenda Autorità Urbana nel saper pianificare, almeno questa volta, uno sviluppo sostenibile ed integrato per il futuro della città senza lamentare l’ennesima assenza di fondi, o condizionare la disponibilità degli stessi  a qualche sortilegio governativo.

I Fondi europei ci sono, ma bisogna saper progettare per vederne l’assegnazione.

A chi verrà dopo, suggerisco di trovarsi preparato e pronto a salire su di un treno in corsa per dare continuità a quanto sarà avviato, presumibilmente, a iniziare dal 01/01/2017.

 

Andrea Bicchierai

Per conto del Gruppo di studio sui Fondi Europei