Delitto di Pastrengo: l’appello della Conferenza delle Donne

Pubblicato da il 9 Giugno 2016 0 Commenti
Donne, madri, sorelle, amiche queste sono le vittime di una società malata, di una cultura che fa fatica ad uscire dalle vecchie dinamiche di sottomissione e possesso da parte degli uomini delle loro compagne, o in questi casi sarebbe meglio definire femmine.  Femmine che nel loro disperato tentativo di sopravvivere alla fine traumatica di una relazione, si rendono prima prede e poi vittime dei loro ex fidanzati, mariti, amanti. Sono convinta che occorra lavorare prima di tutto sulla consapevolezza, occorre aiutare le donne a capire il pericolo che corrono, occorre aiutarle a riconoscere una relazione malata, e occorre lavorare per una crescita culturale dell’intera società, attraverso dei percorsi educativi che devono partire dalla scuola. Sono 58 le vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno, e l’ultimo proprio nella nostra provincia, ancora una volta un ex che non riesce ad accettare la fine di una storia, la fine di un possesso. Non è più accettabile, anzi non lo è mai stato che per una scelta di libertà, che dopo tante battaglie per la parità dei diritti, che ci hanno fatto credere di avere, si possa morire. Occorre lavorare sulla prevenzione e tutela delle tante donne che chiedono aiuto, e sul punto occorre che  le forze  dell’ordine e giustizia collaborino,  applicando le norme che esistono, e che grazie anche a questo governo sono state introdotte (convenzione di Istanbul, legge sul femminicidio), che anzi con il codice rosa,  introdotto con l’ultima legge di stabilità, all’interno dei pronto soccorso degli ospedali ha segnato il percorso di collaborazione tra i vari soggetti coinvolti a sostegno della vittima, anche quando questa non riesce a riconoscere la situazione di pericolo in cui si trova, o ha paura.
Valeria Pernice
Portavoce Conferenza Donne Democratiche di Verona