Partecipate: siamo uomini o caporali?

Pubblicato da il 1 Giugno 2016 0 Commenti

Le parole di Di Dio nei confronti del presidente Ederle sono inaccettabili
all’interno del normale processo democratico. Da parte nostra non abbiamo
mai risparmiato critiche alla maggioranza del cda di Amt ma arrogarsi il
diritto, come fa il consigliere Di Dio, di influenzarne le decisioni più
importanti sulla base di un presunto vincolo di signoraggio politico è una
cosa che non può trovare spazio in una città che possa definirsi davvero
libera. Stupisce oltretutto che un ragionamento simile provenga da un
consigliere che è anche uno dei dirigenti meglio stipendiati della Fiera di
Verona e dovrebbe pertanto conoscere il valore degli incarichi pubblici.
Allo stesso tempo, però, questo incredibile coming-out squarcia
definitivamente il velo sul funzionamento delle nomine nell’amministrazione
Tosi: per stessa ammissione di Di Dio competenza e merito non hanno nessuna
rilevanza nella scelta delle persone. Le aziende partecipate sono trattate
come feudi politici da dare in dote alle correnti politiche. Tutto questo è
di una tristezza unica come triste è il silenzio del Sindaco su tali miserie.

I consiglieri comunali Pd
Michele Bertucco e Fabio Segattini