Ferrovie dello Stato: Verona perde il centro direzionale e a protestare sono solo i lavoratori

Pubblicato da il 6 Aprile 2016 0 Commenti

treno-alta-velocita

Interrogazione in Commissione Trasporti Camera dei Deputati

Presso la stazione di Porta Nuova è presente la Sala Coordinamento, Controllo, Circolazione che impiega circa un centinaio di ferrovieri di cui almeno 70 con alta qualificazione e governa migliaia di km di rete.

Da poco una parte della linea comandata da Verona è stata trasferita a Milano ed entro questo mese la tratta fino a Padova viene sottratta dalla gestione di Verona.

Mentre la Verona delle Istituzioni e della politica resta in silenzio, i lavoratori, che hanno ben capito il pericolo, attraverso le Organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione per sensibilizzare Trenitalia a rivedere i programmi nefasti su Verona.

Mi chiedo: la difesa della centralità del nodo ferroviario strategico veronese deve farla il personale che ci lavora?

C’è anche un altro rischio conseguente: a Verona rimarrebbe la conduzione del solo polo manutentivo: è sufficiente per mantenere la Direzione Territoriale Produzione che, peraltro, come dimostrano i dati di traffico (treno/chilometro), si colloca al 7-8 posto fra tutte le Direzioni Territoriali Produzione italiane?

Servono garanzie: se Porta Nuova perde il centro direzionale della circolazione dei treni e contemporaneamente resta la gestione di Verona QE, come si regge che il lavoro resta a Verona e il comando passerà altrove?

È un tema molto delicato per il futuro di Verona. Per questo, insieme con i colleghi deputati della Commissione Trasporti, abbiamo chiesto una risposta al Ministro Delrio direttamente in Commissione per accelerare le procedure di chiarimento.

È paradossale che a credere nel nodo ferroviario di Verona siano deputati di altre realtà e qui a Verona le Istituzioni restano silenti.

Vincenzo D’Arienzo
Deputato Pd