Altra tegola sul progetto. Il filobus? Lo vedremo (forse) nel 2020

Pubblicato da il 4 Aprile 2016 0 Commenti

Malgrado tutti i tentativi di nascondere la cattiva gestione del progetto filobus, la verità viene continuamente a galla passando dalle innumerevoli falle del procedimento. E’ cosi che, nell’ambito dei lavori di preparazione della delibera per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico (attesa a breve anche in Consiglio comunale), si legge che il Comitato di Indirizzo di Bacino (composto da Presidente della Provincia, Sindaco di Verona e Sindaco di Legnago) in data 26 novembre 2015 ha preso atto che “l’espletamento di una gara pubblica per l’intero territorio veronese necessita della redazione di un Piano del trasporto pubblico urbano ed extraurbano che tenga conto anche della realizzazione del sistema filoviario della città di Verona che entrerà in funzione, presumibilmente” si precisa, “tra circa 5 anni.

Ma si potrebbe obiettare che a novembre non era ancora entrata l’ “accelerazione” voluta da Tosi. Sarà allora cambiato qualcosa dopo quella data? Purtroppo no.

Nella relazione del 29 marzo 2016 in cui il presidente della Provincia Pastorello fa il punto sui risultati conseguiti dal Piano di razionalizzazione delle partecipazioni, si legge che “Il Comitato di Indirizzo non ha ancora individuato la forma di affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale dal 1.1.2017 ma ha rilevato, ai fini di un eventuale affidamento mediante gara, la mancanza di informazioni circa il momento di entrata in funzione dellla nuova filovia urbana. Infatti la società titolare della realizzazione dell’opera (Amt Spa) con propria nota del 24 febbraio 2016 ha confermato che ‘allo stato attuale non è possibile fissare un orizzonte temporale definito in merito all’entrata in esercizio del nuovo sistema filoviario”.

La questione, dunque, è duplice: da una parte la persistente incapacità di realizzare un progetto fondamentale per la città, già finanziato dal governo, sul quale l’amministrazione Tosi sostiene di lavorare indefessamente da più di 9 anni. Dall’altra il fatto che questa incapacità blocca la riorganizzazione delle partecipazioni pubbliche degli enti locali impedendo di raggiungere gli auspicabili obbiettivi di risparmio attraverso opportune economie di scala. Inoltre ostacola lo sviluppo e la gestione di tutta la sfera del trasporto pubblico locale cittadino e provinciale.

Michele Bertucco e Fabio Segattini
consiglieri comunali PD

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