Cimitero verticale: molte (motivate) contrarietà

Pubblicato da il 2 Febbraio 2015

Nel suo complesso il Comune di Verona è interessato da ben sei vincoli aeroportuali su sette previsti dal Codice della Navigazione: vincolo di superficie di salita, di avvicinamento e di transizione; vincolo di superficie orizzontale interna ed esterna, vincolo di superficie conica, ragion per cui è altamente improbabile, per non dire impossibile, che a due passi dalle piste di decollo e atterraggio venga consentito di impiantare una torre funeraria di 100 metri di altezza. A meno che il Sindaco voglia contestare anche l’Enac come ha già fatto con le varie Soprintendenze, le norme parlano chiaro: “le superfici di limitazione ostacoli non possono essere ‘forate’ da nuovi manufatti o da estensioni di quelli esistenti”.

Oltre a questo dato oggettivo, non è ancora chiaro con chi si sia consultato Tosi: il Consorzio Zai non è cosa sua o del Comune perché è partecipato anche dalla Provincia e dalla Camera di Commercio. Che ne pensano questi partner della brillante idea di spostare alla Marangona il cimitero verticale?
Non da ultimo i quartieri: dopo aver concentrato a Verona Sud tutti i centri di cura delle tossicodipendenze della città; dopo aver mancato tutte le promesse di riqualificazione dei quartieri di Golosine e Borgo Roma, Tosi vorrebbe fare questo altro bel regalo agli abitanti di Verona Sud, già oberati da traffico, autostrade, mancanza di verde pubblico, affibbiandogli una struttura rifiutata da tutti gli altri quartieri cittadini?
Il Sindaco la smetta di giocare con il futuro della città.

Michele Bertucco e Fabio Segattini
consiglieri comunali PD a Verona

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Risulta evidente in questi anni che l’urbanistica non è certo il pezzo forte della giunta Tosi. Non vorrei che, a forza di spostare questo progetto assurdo, ce lo trovassimo ai margini del nostro territorio. Il continuo rimbalzo da un luogo all’altro è sintomo evidente di assenza di una visione strategica della città, che aggiunge in questo puzzle tasselli inutili come il cimitero verticale. Non è certo con un’opera del genere che sfondiamo la sfera dell’innovazione e dell’avanguardia.

Se si sdoganasse una politica di questo genere anche nei Comuni dell’hinterland veronese, lo skyline della città sarebbe decisamente funesto. Invece di sperimentare il concetto di città verticale con i cimiteri, sarebbe opportuno farlo con l’architettura, riqualificando le periferie e gli spazi dismessi della città (che ad oggi sono moltissimi) e salvaguardando il centro storico.
Ancora una volta la Marangona diventa uno spazio in cui gettare le proposte dell’ultimo minuto. Ma questo non è un luogo di risulta che deve subire costantemente la capacità di assorbire scelte strampalate, bensì uno degli ultimi spazi vergini che può permettersi la città per rivedere il suo impianto e per proiettarsi verso il futuro.

Nel 2015 la visione futura di Verona non può essere gestita e concepita come è ora solo ai margini comunali. Verona è una grande città che sta subendo senza controllo  una mutazione metropolitana. La politica di Tosi ha dimostrato che le scelte strategiche della città sono state fatte senza il coinvolgimento dei Comuni della cintura. Per me Verona va ben oltre i suoi confini comunali.

Federico Vantini
sindaco di San Giovanni Lupatoto