Tiberghien: riqualificazione sì, ma con garanzie per il quartiere

Pubblicato da il 20 Gennaio 2015

Al Tiberghien il vero pasticcio l’ha fatto la giunta regionale di Giancarlo Galan quando nel 2006 autorizzò un intervento mostruoso con altezze degli edifici pari a quella della ciminiera e una cubatura equivalente a più di 500 appartamenti. Ora chiediamo di evitare di aggiungere ulteriore danno al disagio già provocato al quertiere dal degrado dell’area per tutti questi anni.

Una riqualificazione condivisa deve essere rispettosa delle esigenze del quartiere, che non ha bisogno di altre case sfitte e di un’ulteriore mazzata al piccolo commercio. Il PD è disponibile a confrontarsi nel merito delle proposte, a patto che ci sia un impegno serio a riconvertire a verde pubblico la più grande area possibile; che siano individuate soluzioni definitive e non le solite rotonde-tampone per la viabilità dell’area; che si avvii col Comune un tavolo di confronto per trattare la quesione delle aree commerciali in Settima, che stanno uccidendo il piccolo commercio di quartiere.

Il tempo non manca: la parte commerciale del progetto di riqualificazione, su cui si sorregge l’intero intervento, dovrà seguire l’iter della nuova legge regionale sul commercio, più lungo e difficile del precedente. Difficilmente la giunta riuscirà a trovare un altro escamotage come quello (molto azzardato e precario) individuato per l’area davanti alla Fiera che ha consentito, sulla carta, di andar via più spediti. E non si addossino le colpe ad altri. I vincoli ribaditi in queste settimane dalla soprintendenza non fanno altro che specificare, a fronte del progetto presentato, quelli già previsti nelle autorizzazioni originarie e, al netto degli errori procedurali, sono i benvenuti per limitare l’impatto di questo intervento.

I capigruppo PD
Michele Bertucco (Comune) e Luca Granzarolo (VII Circoscriione)

ll consigliere comunale PD
Stefano Vallani