Istituti sull’equo indennizzo

Pubblicato da il 8 Maggio 2014 0 Commenti

Diego Zardini, deputato del Partito Democratico, ha depositato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali una interrogazione per chiedere di assumere ogni iniziativa di competenza e di carattere normativo per ripristinare gli istituti dell’accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata.  

L’articolo 6 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha infatti disposto l’abrogazione di questi istituti e i trattamenti ai quali, per espresse disposizioni normative, i dipendenti civili dello Stato e i dipendenti delle altre pubbliche amministrazioni avevano diritto. Rimane confermata solo la tutela derivante dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali.

L’abrogazione degli istituti, previsti dalla normativa anteriore all’articolo 6 del decreto-legge n. 201 del 2011, continua a trovare applicazione nei confronti del personale appartenente alle forze armate (Esercito, Marina e Aeronautica), all’Arma dei Carabinieri, alle forze di polizia ad ordinamento civile (polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato e polizia penitenziaria) e militare (Guardia di finanza), al comparto vigili del fuoco e soccorso pubblico.

I cittadini, i dipendenti delle pubbliche amministrazioni e le organizzazioni sindacali hanno contestato tale provvedimento e hanno promosso la sottoscrizione di un appello rivolto al Parlamento per chiedere l’abrogazione dell’articolo 6 con il quale sono stati abrogati gli istituti sull’equo indennizzo e sulle cause di servizio. Inoltre, sono state inviate lettere di protesta alla Presidenza del Consiglio dei ministri: i proponenti dell’appello sottolineano che l’articolo 6 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, restringe l’area di tutela dei lavoratori pubblici al fine di effettuare dei risparmi in questo caso ingiusti senza aver messo in atto le azioni di controllo più opportune per contrastare il fenomeno delle dichiarazioni e certificazioni false finalizzate ad usufruire delle prestazioni sopra specificate.