Le accuse di Belsito

Accuse Belsito: la migliore risposta resta la trasparenza
L’immagine del Sindaco di Verona Flavio Tosi è sempre di più quella di un uomo in fuga dalla città che non ha saputo amministrare bene inseguito da accuse pesanti e da spettri inquietanti. Non vogliamo entrare nel merito delle dichiarazioni dell’ex compagno di partito Belsito, che tocca alla magistratura verificare, sappiamo però benissimo che cosa Tosi potrebbe e dovrebbe fare per sgomberare il campo da illazioni pesanti e difendere con i fatti e non solo con le parole l’onorabilità propria e quella della carica amministrativa che ancora ricopre: aprirsi alla trasparenza rendendo noti i finanziatori della sua campagna elettorale e quelli della Fondazione con la quale sta girando l’Italia. Dimostrare che le società coinvolte a vario titolo nelle indagini in corso presso varie Procure d’Italia non hanno nulla a che fare con la sua azione politica passata, attuale e futura. Sarebbe questa la migliore risposta che il Sindaco di Verona potrebbe dare alle accuse del suo ex compagno di partito Belsito, che per quanto ne sappiamo potrebbero essere calunnie gratuite; nonché ai dubbi che possono emergere da altre indagini ancora in corso. La richiesta è legittima “a prescindere”: fare politica costa. Costa la campagna nazionale in cui si è impegnato il Sindaco ancora nel pieno del suo secondo mandato, che a nostro parere rappresenta un tentativo di fuggire in anticipo da un’esperienza amministrativa fallimentare. Una campagna completamente sfasata rispetto agli avvenimenti della politica nazionale. Con quale denaro Tosi si finanzia? Viaggia a spese proprie, a spese del Comune o viene finanziato da qualcuno? E se viene finanziato da qualcuno, chi sono costoro? Risposte a queste domande saranno sempre più importanti, per qualunque politico, mano a mano che il finanziamento pubblico ai partiti verrà progressivamente meno. Prima si abbraccia una linea di trasparenza meglio sarà per tutti.
Michele Bertucco, capogruppo Pd in Consiglio comunale