Provincia: fine ingloriosa di un ente inutile

Pubblicato da il 13 Giugno 2014 0 Commenti

Vista l’assoluta incapacità da parte del presidente Miozzi di interpretare un ruolo istituzionale più dinamico e moderno, vicino ai cittadini piuttosto che alle consorterie politiche, è un sollievo per tutti che l’esperienza della Provincia di Verona sia finalmente giunta al termine. Anche ieri, fino all’ultimo, al presidente è mancato il coraggio di smarcarsi dalle vecchie logiche spartitorie politiche che hanno tenuto paralizzato l’ente per quasi cinque anni. Nel più perfetto stile del manuale Cencelli ha diviso le deleghe dell’ex vicepresidente Venturi tra due leghisti: Marcolini e Castelletti, mentre ad un altro leghista è andata la vicepresidenza (Ambrosini) dell’ente.

Come gruppo consiliare PD rivendichiamo lo stop imposto alla delibera sull’alienazione di Villa Eugenia con azienda sperimentale agricola annessa, sulla quale abbiamo fatto mancare il numero legale. Miozzi ha un bel dire che ha ridotto il debito del 60%. La verità è che i tagli erano imposti dal Patto di Stabilità, e che per l’ultra-indebitamento dell’ente bisogna ringraziare le due precedenti amministrazioni Mosele e Merlin, sempre di centrodestra.

Lorenzo Dalai, capogruppo Pd dell’ormai ex Provincia di Verona