IL PUNTO DEL SEGRETARIO Un vaccino per il virus della diseguaglianza
Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno il Sindaco Sboarina ha rivendicato il merito di aver investito 21 milioni di euro per fronteggiare le conseguenze sociali dell’emergenza sanitaria in città, “dai buoni pasto alle famiglie in difficoltà all’allargamento dei plateatici a sostegno di bar e ristoranti”. Ha poi aggiunto che tra le “numerosissime” cose fatte per il rilancio economico e sociale post pandemia arriverà “nei prossimi mesi” uno sforzo progettuale straordinario da parte degli uffici tecnici per portare la città a cogliere le occasioni offerte dal PNRR, Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
Come al solito due mezze verità nascondono una bugia intera. Buoni pasto e maxiplateatici nascono da uno sforzo straordinario del vituperato governo giallo-rosso, il Conte Bis, che ha fatto di tutto per tenere insieme il Paese nei momenti più bui, in cui imperversava un male semi-sconosciuto, autorizzando la spesa dei Comuni (che nel veronese hanno generalmente chiuso in positivo il bilancio dell’anno nero) mandando buoni pasto in tutte le città, Verona compresa, e rimborsando in buona parte i mancati introiti della tassa di occupazione del suolo pubblico ai Comuni.
Quindi con i suoi toni rassicuranti da campagna elettorale il Sindaco sembra non aver pienamente compreso la posta in palio.
Da ormai più di un anno dedichiamo questo spazio settimanale per “fiutare” ciò che di nuovo e diverso nel campo dell’economia e della politica si muove attorno e oltre Verona e il Veneto.
Dai primi giorni di novembre 2020 abbiamo visto, settimana dopo settimana, come la crisi sociale innescata dalla pandemia abbia messo a nudo le insostenibili arretratezze del sistema italiano e veneto che in questo difficile periodo ha allargato il divario di genere e si è rivelato strutturalmente incapace di dare agli anziani i servizi di cui un invecchiamento attivo avrebbe bisogno. Inoltre coltiva ancora gravissime carenze sotto il profilo della formazione e dell’inserimento lavorativo delle nuove generazioni e resta continuamente sospeso nel dualismo tra isole di eccellenza e un mare di arretratezza che le attornia e rende la società sempre più difficile da tenere insieme. Infine continua ad essere martoriato da decine di morti sul lavoro (nel 2021 nel Veneto sono stati fino ad oggi 89, di cui 21 solo in provincia di Verona).
Non saranno quindi i soldi dell’Europa a salvarci ma la capacità di usarli bene per rimediare a quelle tare che funzionano da freno a mano all’ulteriore sviluppo del Paese e del territorio. Ben vengano quindi i tecnici che predispongano i progetti per il PNRR, ma la sfida che esso pone si vince innanzitutto con una visione di città e di territorio capace di uscire dai particolarismi da campanile, con una cura contro le diseguaglianze che il centrodestra veronese e veneto sembra incapace di attuare.
Intanto i bandi per i progetti del PNRR sono già usciti e anche su questo siamo in drammatico ritardo.
Buon Natale e buon anno nuovo, ma soprattutto, vaccinatevi!
Maurizio Facincani
Segretario Provinciale