Crescita e ripresa della competitività: serve una cabina di regia con Comuni e Parti sociali

Pubblicato da il 5 Marzo 2021

Che il titolo di città medio-piccola stesse stretto al capoluogo veronese ne ragionava quasi 20 anni fa l’amministrazione Zanotto, considerando i flussi di traffico che mostravano una popolazione “giornaliera” reale di 400 mila abitanti che scendeva ai 256 mila abitanti nominali solo nelle ore notturne. Si era preso pertanto a ragionare della possibilità di una integrazione politica e amministrativa, a partire dai trasporti, con i Comuni della cintura in quella che allora era chiamata la Grande Verona.

Poi però più niente. Le successive tre amministrazioni hanno derubricato il tema tra le varie ed eventuali. Sciupata nel 2014, senza una convinta riflessione, anche la possibilità di consolidare il ruolo baricentrico di Verona tra la Lombardia occidentale e il Veneto Orientale attraverso una unione con Vicenza e Rovigo grazie al pertugio aperto dai parlamentari Pd nella legge istitutiva della città metropolitane.

Il Sindaco ha ragione: ora bisogna mettere in sicurezza l’aeroporto. Peccato che la politica finora svolta nel governo dello scalo dal centrodestra  abbia tutt’altro che consolidato l’influenza del territorio Veronese nell’area del Garda, si pensi all’entrata di Save senza gara o alla telenovela del Montichiari.

Brescia può diventare la nuova frontiera per il rilancio della competitività del sistema Verona come suggerito lo studio promosso da Confindustria e Ance? Abbiamo provato a ragionarne negli ultimi due anni discutendo delle alleanze di Agsm, purtroppo senza riuscirci. Anche qui il centrodestra ha prima fatto e poi disfatto e alla fine ha partorito un altro nano nel mercato delle utilities.

Come Pd crediamo che il tema  della crescita di Verona, del consolidamento del suo ruolo geopolitico e del recupero di competitività necessiti di una cabina di regia allargata che metta allo stesso tavolo Capoluogo, Comuni della cintura e parti sociali su uno o due temi di sistema, tra cui quello prevalente è certamente l’ambiente. La politica è rimasta indietro di decenni rispetto alle aspettative di benessere dei cittadini e di competitività delle aziende. Perché il tema vero che ancora non ha messo piede nelle aule consiliari è che la cura dell’ambiente è diventata un reale fattore di competitività, e senza una strategia condivisa Verona rischia di perdere anche il treno del Recovery Fund.

Maurizio Facincani, Segretario Provinciale Pd Verona