Proposta di ritiro della cittadinanza onoraria a Saviano: Zelger prepara l’ennesima figuraccia cittadina

Pubblicato da il 24 Dicembre 2020

L’amministrazione non riesce a contenere l’esuberanza oscurantista e reazionaria del consigliere Alberto Zelger che è deciso a far fare a Verona l’ennesima figuraccia, dopo quella sugli omosessuali “gente malata da curare”, gli attacchi alla Legge di Stato sull’interruzione di gravidanza, gli attacchi alla dignità delle donne. 

Mercoledì va infatti al voto in consiglio comunale la sua proposta di delibera per il ritiro della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano lo scrittore partenopeo minacciato dalla mafia per il suo impegno civile e letterario.

La proposta, sottoscritta anche dal resto del gruppo della Lega, è un miscuglio di bufale e piaggeria politica nei confronti di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni che non meriterebbe nemmeno di venir presa in considerazione se non ci fosse un’amministrazione come questa. Saviano è infatti  preso di mira per avere criticato anche aspramente Salvini. 

Si aggiunga che il conferimento della cittadinanza a Saviano venne deciso nel dicembre 2008 dalla prima giunta Tosi, con voto unanime del Consiglio comunale di Verona di cui facevano parte lo stesso Zelger, l’attuale ministro Fontana (allora semplice consigliere tosiano) e l’attuale presidente del consiglio comunale nonché parlamentare della Repubblica Ciro Maschio. Che ora cambia (cambiano?) idea. 

Chi conosce Zelger non si stupirà più di tanto: è stato berlusconiano quando era in auge il Cavaliere; tosiano nel decennio scorso e ora leghista dell’ultima ora devoto appunto a Matteo Salvini. A lui si devono esternazioni contro donne ed omosessuali che hanno attirato sulla città di Verona biasimo e indignazione da tutto il Paese.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani