Cortile di Giulietta: nemmeno il coronavirus è riuscita a dare la scossa all’amministrazione
Con la riapertura del Cortile di Giulietta abbiamo la prova provata che non esiste al mondo crisi o evento che possa scuotere l’orgoglio e la voglia di fare di questa amministrazione.
Da tre anni l’amministrazione ha nel cassetto un progetto di riordino degli ingressi ma, ancora oggi, dopo mesi di chiusura forzata del sito, non sappiamo se quando la riorganizzazione avrà luogo. E’ anzi plausibile che in considerazione della ormai prossima defenestrazione dell’assessore alla Cultura Briani, il progetto subisca una nuova revisione e sia destinato a conoscere altri anni di stop.
Ritornare alla calca e alle resse di prima non è un obiettivo auspicabile per questo compendio. Il Comune continua a sedere, senza rendersene conto, su una miniera d’oro che potrebbe aiutare a finanziare la cultura e i musei e a far fare un salto di qualità anche alla proposta turistica della città.
Con la riapertura dell’Arena, l’autorizzazione a tenere il mini festival lirico, e adesso anche la riapertura del cortile di Giulietta, il post-Coronavirus a Verona si conferma un dato puramente biologico. L’azione amministrazione non lascia sul campo alcuna innovazione significativa, anzi, il suo immobilismo sta facendo retrocedere ulteriormente la città dal punto di vista economico, delle infrastrutture, della mobilità e dell’inquinamento.
Per il gruppo consiliare comunale Pd