Bigon:“Mi preoccupano le connessioni con il mondo politico Veronesi e la criminalità organizzata”
La maxi operazione anti ‘ndrangheta a Verona, preoccupa non poco. Soprattutto preoccupano i possibili legami con la politica.
Ennesima conferma che il Veneto non è una zona franca e che servono forti contromisure.
La maxi operazione anti Ndrangheta a Verona certifica, ancora una volta, la presenza ormai radicata della criminalità organizzata anche in Veneto. Purtroppo non ci sorprende visto che lo denunciamo da tempo, a differenza di chi si ostina a dire, con voce sempre più flebile, che al Nord la mafia non esiste. Come se avessimo degli anticorpi speciali.
L’indagine ha portato all’arresto di 17 persone più altre sei ai domiciliari con l’accusa a vario titolo di associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio, estorsione, truffa e corruzione e un sequestro di beni per oltre 15 milioni.
È un altro campanello d’allarme particolarmente preoccupante dopo quanto accaduto a Eraclea perché emergono possibili legami tra politica e criminalità organizzata” sottolinea l’esponente dem, poiché dalle indagini risulterebbero contatti tra esponenti legati a una ‘ndrina degli Arena-Nicoscia e Amia, la società pubblica di gestione dei rifiuti.
Non ci sono più zone franche: è il momento di guardare in faccia la realtà anziché continuare a sottovalutare il fenomeno.
Ringraziamo magistrati e forze dell’ordine per il loro lavoro, serve un impegno altrettanto forte da parte di tutte le istituzioni anche perché con la crisi economica conseguente all’epidemia di Covid i tentativi di infiltrazione nel tessuto economico e sociale della nostra regione sono destinati ad aumentare.