AUTONOMIA Zardini a Zaia: «Gli unicorni non esistono» Basta scaricare responsabilità. Il presidente si metta a lavorare per produrre il risultato dell’autonomia, finora bloccato dai veti di Salvini

Pubblicato da il 22 Ottobre 2019

«Sarebbe l’ora delle responsabilità e dei mea culpa, invece prendiamo atto che si continua sulle note della propaganda che hanno portato l’autonomia su un binario morto». Il deputato veneto Diego Zardini, membro della commissione bicamerale per gli Affari regionali, stigmatizza la scelta del presidente della regione di «scaricare le proprie responsabilità su altri soggetti. Imparare dai propri errori è un umano segno di intelligenza. Constatiamo che nel giorno in cui il ministro Boccia fa ripartire la trattativa sull’autonomia, Zaia farfuglia in diretta social di inadempienza dei governi Gentiloni e Conte. Al presidente regionale ricordo che la pre intesa firmata con l’onorevole Gianclaudio Bressa, sottosegretario del governo Gentiloni, è finora l’unico atto formale depositato e che avvia il processo di autonomia regionale. Quella firma risale alle 12.30 del 28 febbraio 2018, a pochi giorni dalle elezioni che hanno portato all’uscita del governo Gentiloni e al successivo insediamento del primo governo Conte. Visto che oggi la trattativa riparte, è palese quanto sia stata responsabilità della Lega e di Salvini nel bloccare l’intesa per non perdere 4 milioni di voti nel Mezzogiorno. Ora, ci aspetteremmo dal presidente del Veneto un comportamento maturo, da adulto, di chi sa di avere un’opportunità davvero grande e altrettanta responsabilità. Invece di perdere tempo sui social, si metta a studiare con il ministro Boccia e con gli altri colleghi di Emilia Romagna e Lombardia per dare al Veneto e ai veneti l’autonomia che la Costituzione prevede dal lontano 2001. Battere i piedi, fare i capricci e chiedere gli unicorni non porterà ad alcun risultato perché, come ogni cinquantenne dovrebbe ormai sapere, gli unicorni non esistono».