BIGON: Papilloma virus: Verona fanalino di coda in Veneto per le vaccinazioni

Pubblicato da il 4 Ottobre 2019

Dall’ultimo monitoraggio effettuato dalla Regione Veneto, con dati aggiornati al 31 dicembre 2018, emerge una forte criticità in capo all’Ulss 9 Scaligera nel raggiungere un tasso di copertura soddisfacente, o anche soltanto vicino alla media regionale, sul vaccino anti-HPV (papilloma virus). Con riguardo, in particolare, alle giovani donne delle coorti del 2005 e del 2006, l’Ulss veronese risulta fanalino di coda nel Veneto con una copertura di appena il 24%, a fronte di ben sei ULSS con una copertura nettamente superiore al 70%, e precisamente: ULSS Dolomiti (78,5%), ULSS Serenissima (76,3%), ULSS Marca Trevigiana (75,7%), ULSS Euganea (71,8%).

“Si tratta di un dato preoccupante rispetto al quale voglio capire se sia frutto di resistenze, disattenzione o disguidi organizzativi” commenta la consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon che sul tema ha oggi presentato una interrogazione. “Fatto sta che, sempre al 31 dicembre 2018, e sempre nella coorte delle nate nel 2006,  l’ Azienda Ulss Scaligera non ha nemmeno completato l’estensione degli inviti ai soggetti interessati” aggiunge.

Prevenendo lesioni genitali precancerose del collo dell’utero, della vulva e della vagina, il vaccino anti-HPV è in grado di ridurre notevolmente la possibilità di sviluppo di tumori maligni nella donna. La sua versione quadrivalente, inoltre, aiuta a previene, in entrambi i sessi, le lesioni condilomatose. Per poter essere efficace il vaccino deve però essere somministrato prima dell’esposizione al tipo di virus, preferibilmente prima dell’inizio dell’attività sessuale.

“Fino ad oggi era prevista l’offerta attiva e gratuita agli adolescenti di sesso femminile e maschile dal 12° anno di età fino al compimento dei 18 anni – conclude Bigon –. In considerazione delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019, la Regione Veneto aveva ritenuto opportuno ampliare l’offerta anche ai soggetti di sesso femminile dalla coorte del 1996 e a quelli di sesso maschile dalla coorte del 2001 che non avevano aderito o completato il ciclo vaccinale. Con risultati assai scarsi, finora, per quanto riguarda il territorio veronese”.