Agec, un’azienda basata sul business del “caro estinto”
Il bilancio consuntivo 2018 che oggi andrà in votazione in consiglio comunale conferma lo stravolgimento di Agec come azienda deputata alla gestione degli immobili residenziali comunali.
A livello di ricavi, il settore immobiliare pesa infatti per meno di un quarto sul fatturato globale che è di 58,4 milioni di euro. Se si escludono i ricavi derivanti dall’attività cantieristica alla Passalacqua, da cui l’azienda ha ricavato nel 2018 circa 1,6 milioni di euro a titolo di avanzamento lavori, il valore della produzione del settore immobiliare è in leggero calo passando da 11,8 milioni del 2017 agli 11,5 milioni del 2018.
Le nuove assegnazioni di alloggi e altri immobili si sono ridotte dalle 148 del 2017 alle 133 del 2018. A fronte dell’emergenza abitativa in atto, sono stati riattati appena 25 alloggi. I grandi interventi di riqualificazione ai palazzoni in via Tunisi e al Saval sono stati realizzati solo grazie ai soldi e alla progettualità al Piano delle Città dei governi del centrosinistra.
Le farmacie perdono un altro milione di euro, frutto, secondo l’analisi di bilancio, della contrazione della vendita di farmaci, passata dai 19,7 milioni del 2017 ai 18,7 milioni del 2018. Pesano ovviamente anche gli interessi passivi sul mutuo accollato all’azienda dalle precedenti amministrazioni (1,7 milioni nel 2018).
La ristorazione scolastica (fatturato di 17,9 milioni nel 2018) chiude in perdita di 700 mila euro, malgrado l’apporto della funicolare di Castel San Pietro (ricavi per 390 mila euro) e della Torre dei Lamberti (ricavi per 627 mila euro). I revisori dei conti consigliano cautela sul processo di internalizzazione delle mense scolastiche “anche sul versante dei maggiori costi e dell’aggravio organizzativo che deriverà dall’incremento di organico”.
Risultato In rosso anche per il settore Musei, dove Agec svolge servizio di guardiania: a fronte di ricavi per 717 mila euro il personale costa 1,1 milioni di euro con una perdita secca di mezzo milione di euro.
A portare in attivo il bilancio della multiutility è il settore cimiteriale che nel 2018 ha segnato un fatturato di 6,5 milioni di euro, ben un milione di euro in più rispetto all’anno precedente, frutto dell’aumento delle esumazioni, passate da 392 a 727 e della maggiore richiesta di rinnovi sui loculi in scadenza.
In conclusione: tutti i settori di attività sono in perdita, ad eccezione del cimiteriale (che è un salasso per i cittadini) e dell’immobiliare, che tuttavia non viene valorizzato quanto dovrebbe. L’utile finale di 1,7 milioni è dunque una buona notizia solo fino ad un certo punto: si poteva fare molto di più sul recupero di alloggi popolari da dare in affitto a famiglie in emergenza abitativa e investire sull’efficientamento energetico delle case già occupate, spesso in condizioni pietose e non per colpa degli inquilini. Agec resta, in definitiva, un’azienda in profonda crisi di identità, strategia e visione.
Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani