Vertenza Istituto Anziani, Rotta e Bigon: “Situazione insostenibile, intervengano Ministro e Regione”
“L’escalation di conflittualità tra direzione e lavoratori dell’Istituto Assistenza Anziani non fa altro che peggiorare le condizioni di lavoro del personale ed esporre a conseguenze negative il diritto alla Salute degli ospiti delle strutture coinvolte”.
Con queste parole la deputata Alessia Rotta, vicepresidente vicario dei Deputati Pd e la neo-consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon chiamano in causa con due interrogazioni distinte i vertici del Governo e della Regione, invitandoli ad approfondire i fatti della vertenza in corso, che vede 30 lavoratori indagati dalla Procura della Repubblica per il reato di “Rifiuto o omissioni di atti d’ufficio” su denuncia dei vertici dell’ente, e ad attivarsi per trovare una soluzione.
“Gli scioperi del 3 giugno e del 12-13 luglio si sono svolti nel rispetto dell’atto unilaterale dell’ente che, tuttavia, non ha preventivamente individuato le prestazioni indifferibili da erogare” ricostruiscono le esponenti Pd. “Nella giornata del 12 luglio le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto l’intervento del Prefetto perché, a cinque minuti dallo sciopero, non erano ancora stati comunicati ai lavoratori, i nominativi dei precettati. La confusione generata dalla direzione, nonostante continue lettere e solleciti ha permesso alla stessa direzione di inviare lettere disciplinari al personale scioperante ove si contesta la non esecuzione delle prestazioni “previste e programmate” sugli ospiti nel normale turno di lavoro in giornata non di sciopero”.
I 500 lavoratori dell’Istituto Assistenza Anziani di Verona, che ha il suo interno quasi 600 posti letto complessivi, sono in stato di agitazione da ormai qualche mese a causa della mancata riorganizzazione del lavoro, della carenza di personale e del mancato turnover. E’ ora di dare risposte concrete a questa vertenza a tutela dei diritti del lavoro, del diritto alla salute dei pazienti e anche del buon nome dell’ente.
A seguire: interrogazione dell’Onorevole Alessia Rotta.
In allegato: interrogazione della Consigliera regionale Anna Maria Bigon
Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali – Per sapere – premesso che:
– il personale sanitario, 500 lavoratori, dell’Istituto Assistenza Anziani di Verona che ha il suo interno quasi 600 posti letto complessivi, è ormai in stato di agitazione da qualche mese a causa della mancata riorganizzazione del lavoro, della carenza di personale e del mancato turnover;
– i lavoratori hanno indetto più scioperi tra cui gli ultimi quelli del 12 e del 13 luglio che hanno fanno seguito all’astensione dello scorso 3 giugno, dove i lavoratori stessi si sono dovuti rivolgere alla Prefettura di Verona perché a ridosso dell’inizio dello sciopero la direzione dell’istituto non aveva ancora precettato quelli che non avrebbero potuto scioperare per salvaguardare il diritto alle prestazioni minime da garantire ai pazienti ricoverati presso l’istituto stesso creando così un forte stato di incertezza tra lo stesso personale;
– da parte loro i sindacati denunciano ormai una situazione insostenibile aggravata dal fatto che la direzione ha predisposto solo in via unilaterale il protocollo dei minimi essenziali in caso di sciopero e non bilateralmente così come prevede la legge. In tale atto unilaterale erano perfino stati dimenticati interi servizi essenziali come i pasti domiciliari agli anziani (circa 300) e l’assistenza domiciliare sul territorio in convenzione con la Ulss 9 Scaligera. Tanto che le stesse Organizzazioni Sindacali, prima dello sciopero hanno scritto alla Commissione di garanzia che e’ intervenuta nel merito. Gli scioperi del 3 giugno e del 12-13 luglio si sono svolti nel rispetto dell’atto unilaterale dell’ente che, tuttavia, non ha preventivamente individuato le prestazioni indifferibili da erogare. Nella giornata del 12 luglio inoltre le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto l’intervento del Prefetto perché, a cinque minuti dallo sciopero, non erano ancora stati comunicati ai lavoratori, i nominativi dei precettati. La confusione generata dalla direzione, nonostante continue lettere e solleciti ha permesso alla stessa direzione di inviare lettere disciplinari al personale scioperante ove si contesta la non esecuzione delle prestazioni “previste e programmate” sugli ospiti nel normale turno di lavoro in giornata non di sciopero;
– a seguito di questo caos della mancata definizione delle prestazioni minime infatti, prima la direzione dell’Istituto Assistenza anziani ha inviato al personale, che aveva aderito allo sciopero la contestazione dell’avvio di un procedimento disciplinare ai sensi e per gli effetti dell’articolo 7 della legge 300/1970 (statuto e dei Lavoratori) affermando che, in data 10/06/2019 era pervenuta alla direzione stessa una segnalazione da parte del Coordinatore dei servizi Assistenziali e Generali e del Coordinatore Infermieristico di eventi dannosi (senza peraltro specificare di quali danni si tratta) e poi, in data 17 luglio 2019, è pervenuta, allo stesso personale che aveva in precedenza ricevuto il procedimento disciplinare, circa una trentina di lavoratori, notifica da parte della Procura della Repubblica della apertura d’indagini per il reato di cui all’art 328 c.p. “ Rifiuto o omissioni di atti d’ufficio” a seguito della denuncia da parte della direzione dell’IAA;
– questa escalation nei rapporti tra la direzione dell’ente ed i lavoratori non fa altro che peggiorare le condizioni di lavoro del personale:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopraesposti e se, non ritengano doveroso e urgente, nel rispetto delle competenze regionali in materia sanitaria, intervenire al fine di tutelare non solo il diritto alla salute così come previsto dall’articolo 32 della Costituzione dei pazienti ricoverati presso l’Istituto Assistenza Anziani di Verona ma anche il diritto dei lavoratori a poter svolgere il proprio lavoro nel rispetto dei diritti e dei doveri che il nostro ordinamento impone.
On. Alessia Rotta