DAL MORO: NATALITÀ E DEMOCRAZIA

Pubblicato da il 3 Aprile 2019 0 Commenti

L’Italia purtroppo da tempo è uno dei Paesi con il tasso di fecondità più basso e al contempo è fra i Paesi che destinano meno risorse per la famiglia.

Secondo gli ultimi dati di Eurostat l’Italia ha destinato nel 2017 alla famiglia e figli il 3.2% della spesa pubblica italiana rispetto al 3,6 della media europea.

La Germania ha speso il 3,7%, la Francia il 4,2%, la Svezia il 5%, la Danimarca l’8,6%. Solo la Spagna ha fatto peggio di noi con l’1,7%.

L’Italia è invece ai primi posti in quanto a spese per la previdenza: alle pensioni è stato destinato il 32,8% della spesa pubblica, contro il 26,4% della Francia, il 25,5% della Germania, il 21,4% della Svezia, il 16,1% della Danimarca.

Come evidenziava il quotidiano Avvenire le due voci sono in netta contrapposizione, una spesa così sbilanciata tra natalità e previdenza porta inevitabilmente al calo demografico del nostro Paese.

Nel 2017 i nati in Italia sono stati 458.151: è il numero più basso nella storia del Paese.

La denatalità è per il nostro Paese un problema serio, è un’emergenza. Tutti i partiti dovrebbero concretamente agire con interventi puntuali a sostegno della natalità, partendo in primis dall’aumento degli assegni famigliari uguali per tutti i figli, poi sgravi fiscali maggiori e servizi partendo dall’incremento degli asili nido.

Abbiamo bisogno come Paese, di una nuova sfida culturale poiché puntiamo sempre più al benessere, spesso solo personale, ma facciamo sempre meno figli.

Che tipo di famiglia si troveranno fra non molto le nuove generazioni, senza fratelli, zii, cugini?

Cosa succederà nel nostro Paese sempre più di vecchi? Che conflitti potranno nascere tra giovani e anziani quando questi ultimi saranno in netta maggioranza e voteranno partiti che potranno assicurare loro sempre più soldi? E i giovani? Dovranno andarsene o fare i badanti?

Attenzione che il punto di rottura si sta avvicinando. Due italiani su tre e tre giapponesi su quattro saranno anziani nel 2050. Nessun sistema pensionistico e sanitario sarà in grado di supportare tale situazione.

Il sostegno alla famiglia e alle nascite, non è quindi solo un problema demografico, ma una scelta di libertà e democrazia.