DAL MORO: UN PLAUSO A PAOLO DE CASTRO
Paolo De Castro lo conoscono tutti in Italia e all’estero nel settore dell’agroalimentare.
Laureato in agraria e più volte Ministro dell’agricoltura, già Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, è uno dei punti di riferimento della politica agricola europea.
Il suo ultimo grande risultato, prima come relatore del dossier e poi come negoziatore nel trilogo, è l’approvazione da parte del Parlamento Europeo della Direttiva contro le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare.
Finalmente l’Unione Europea ha dimostrato come sappia rispondere concretamente alle richieste degli agricoltori, dei produttori, dei consumatori e di tutti i cittadini, mettendo al bando 16 pratiche scorrette, purtroppo molto diffuse nei rapporti tra agricoltori, aziende di trasformazione e catene distributive. Un ventaglio di pratiche che danneggia fortemente i produttori a monte della catena alimentare, con riflessi negativi per tutti i cittadini e consumatori italiani ed europei.
Solo per citare alcuni dei punti più importanti della nuova normativa, riteniamo fondamentale l’avere aumentato il livello di tutela a tutti gli agricoltori e tutte le imprese agroalimentari con un fatturato fino a 350 milioni di euro. In questo modo la direttiva proteggerà il 100% degli agricoltori e circa il 99% delle imprese alimentari italiane.
Altri punti basilari sono: l’avere inserito l’obbligo di pagamento ai fornitori entro 30 giorni dalla consegna per la merce deperibile, ed entro 60 giorni per quella non deperibile; la messa al bando di modifiche unilaterali dei contratti di fornitura e la restituzione dei prodotti invenduti; la richiesta di pagamento per servizi non resi.
Ancora: l’obbligo di un contratto scritto se richiesto dal fornitore; il divieto di abuso di informazioni confidenziali del fornitore da parte dell’acquirente e il divieto di ritorsioni commerciali, o anche solo la minaccia di ritorsioni, nel caso in cui il fornitore si avvalga dei diritti garantiti dalla Direttiva.
Il tutto rafforzato dalla possibilità per i fornitori di sporgere denuncia in modo anonimo a una Autorità nazionale di contrasto, che potrà imporre agli acquirenti anche il pagamento di pesanti sanzioni amministrative.
Un coro unanime di consenso da parte di tutte le aziende agricole italiane.