Tassa di soggiorno – Salemi: “Condivisa a parole o nei fatti? Se tassa dev’essere investiamo su sicurezza urbana, riduzione Tari e bandi per cultura”
“Ma non c’erano stati il confronto e la condivisione con i rappresentanti delle categorie? Da quanto emerge dalla stampa dei giorni scorsi sembrava che il Comune avesse sviluppato analisi e obiettivi insieme ad albergatori ed esercenti. Invece oggi, dalle dichiarazioni dei soggetti interessati non sembra proprio. Questione di metodo, dunque non solo di merito: prima di inoltrarsi in iniziative che investono l’economia complessiva di una città il Comune deve prevedere la massima concertazione e soprattutto la chiarezza di destinazione dell’eventuale gettito”.
“Oggi in Veneto la tassa soggiorno si assesta tra i 50 centesimi (tariffa minima) ai 5 euro (tariffa massima). Verona applica attualmente il range più basso insieme a Vicenza, Venezia come ovvio ha il range che può raggiungere i 5 euro. Con la nuova scelta Verona potrebbe collocarsi nella media regionale: una situazione sostenibile? Si torna al punto di partenza: va concordata strategia con gli operatori. L’ipotesi di aumento della tassa di soggiorno deve trovare dunque una chiara destinazione di scopo. L’incremento deve avere obiettivi chiari e priorità ben definite. Ogni euro che arriva dai turisti deve essere restituito alla città. In che modo? Con maggiori investimenti sulla polizia urbana, finalizzati al controllo capillare sulla evasione proprio in ambito di ricettività turistica; bandi per la cultura mirati e specifici, un intervento di contenimento o riduzione della TARI. In questo modo l’incremento della tassa potrà davvero portare beneficio condiviso tra Veronesi e turisti. In caso contrario – come giustamente denunciano le categorie – sarà l’ennesimo costo per chi fa impresa”. Così la vice-capogruppo del Pd in Consiglio regionale Orietta Salemi interviene in vista dell’aumento della tassa di soggiorno deciso dal Comune di Verona.
“Nel caso della tassa di soggiorno ci sono interessanti soluzioni in Veneto, in particolare l’utilizzo previsto dal Consiglio Comunale di Venezia: la città metropolitana destina 4 milioni del gettito della tassa di soggiorno al contenimento e riduzione della tariffa rifiuti. Più turisti arrivano più la città è stressata dall’aumento della spazzatura, che richiede ovviamente un intervento straordinario della nettezza urbana. È evidente, infatti, che l’azienda municipale addetta ai servizi di pulizia urbana è chiamata a praticare interventi straordinari, ma è altrettanto vero che questa situazione non può gravare sulle spalle dei residenti contribuenti – sottolinea Salemi -. Copiando dal modello veneziano, si potrebbe investire per una politica di contenimento della tassa dei rifiuti per i cittadini veronesi, a garanzia che una città più pulita in tutti i suoi angoli, in particolare nelle aree di forte afflusso turistico, è una città più godibile anche dai residenti”.
“Oggi in Veneto la tassa soggiorno si assesta tra i 50 centesimi (tariffa minima) ai 5 euro (tariffa massima). Verona applica attualmente il range più basso insieme a Vicenza, Venezia come ovvio ha il range che può raggiungere i 5 euro. Con la nuova scelta Verona potrebbe collocarsi nella media regionale: una situazione sostenibile? Si torna al punto di partenza: va concordata strategia con gli operatori. L’ipotesi di aumento della tassa di soggiorno deve trovare dunque una chiara destinazione di scopo. L’incremento deve avere obiettivi chiari e priorità ben definite. Ogni euro che arriva dai turisti deve essere restituito alla città. In che modo? Con maggiori investimenti sulla polizia urbana, finalizzati al controllo capillare sulla evasione proprio in ambito di ricettività turistica; bandi per la cultura mirati e specifici, un intervento di contenimento o riduzione della TARI. In questo modo l’incremento della tassa potrà davvero portare beneficio condiviso tra Veronesi e turisti. In caso contrario – come giustamente denunciano le categorie – sarà l’ennesimo costo per chi fa impresa”. Così la vice-capogruppo del Pd in Consiglio regionale Orietta Salemi interviene in vista dell’aumento della tassa di soggiorno deciso dal Comune di Verona.
“Nel caso della tassa di soggiorno ci sono interessanti soluzioni in Veneto, in particolare l’utilizzo previsto dal Consiglio Comunale di Venezia: la città metropolitana destina 4 milioni del gettito della tassa di soggiorno al contenimento e riduzione della tariffa rifiuti. Più turisti arrivano più la città è stressata dall’aumento della spazzatura, che richiede ovviamente un intervento straordinario della nettezza urbana. È evidente, infatti, che l’azienda municipale addetta ai servizi di pulizia urbana è chiamata a praticare interventi straordinari, ma è altrettanto vero che questa situazione non può gravare sulle spalle dei residenti contribuenti – sottolinea Salemi -. Copiando dal modello veneziano, si potrebbe investire per una politica di contenimento della tassa dei rifiuti per i cittadini veronesi, a garanzia che una città più pulita in tutti i suoi angoli, in particolare nelle aree di forte afflusso turistico, è una città più godibile anche dai residenti”.
“È necessario comunque che per l’utilizzo del gettito si individuino obiettivi chiari, condivisi e soprattutto verificabili – conclude Salemi -. Per questo se si intende prevedere dai proventi della tassa di soggiorno la promozione di eventi o manifestazioni culturali si devono prevedere bandi per consentire la maggior trasparenza possibile nelle procedure di selezione o scelta delle iniziative. Se a questo si aggiungono poi gli investimenti in sicurezza urbana ecco che allora un aumento della tassa di soggiorno potrebbe essere veramente uno strumento utile a migliorare la qualità della vita e il benessere della città”.
In allegato una tabella con le tasse di soggiorno in alcune città venete e in alcune città d’arte italiane
In allegato una tabella con le tasse di soggiorno in alcune città venete e in alcune città d’arte italiane
Città | min | max |
Treviso | 1,00 | 2,00 |
Venezia (Isola di) | 1,00 | 5,00 |
Vicenza | 0,50 | 3,00 |
Belluno | 0,80 | 2,00 |
Padova | 0,95 | 2,85 |
Firenze | 2,00 | 5,00 |
Siena | 1,00 | 2,00 |
Ravenna | 0,10 | 4,00 |
Bologna | 0,50 | 5,00 |