D’Arienzo: più migranti, più debito pubblico, parola di bugiardo

Pubblicato da il 30 Novembre 2018 0 Commenti

L’Italia avrebbe accettato di accogliere i migranti salvati nel Mediterraneo in cambio della concessione da parte dell’Europa di maggiore flessibilità nei nostri conti pubblici.

E’ questa l’accusa ripetuta da Di Maio, che non ha nessuna credibilità, ma intanto lo ripete meccanicamente sperando che diventi vera.

Non esiste nessun atto tra l’Italia e la Commissione Europea che prova questo. Nessuno.

E’ una balla, come tante di quelle che raccontano i grillini.

E’ vero, però, che l’Italia ha goduto di “permessi a fare più debito” fino ad un massimo di +0,75% oltre il limite stabilito annualmente nel rapporto tra debito e PIL, per un valore di + 30 miliardi circa.

Sulla flessibilità dei conti pubblici nel corso dei tre anni del governo Renzi, ci sono state lunghe e tortuose trattative con la Commissione UE e a volte con gli altri leader europei.

E’ vero che in qualche occasione Renzi ha usato l’argomento dell’immigrazione, così come quello del terremoto, per chiedere la possibilità di fare più debito pubblico, ma la ragione per la quale è stato permesso al nostro Paese di fare un deficit maggiore rispetto a quello consentito dalle regole europee, se applicate alla lettera, è tutt’altra.

E lo dimostrano i documenti ufficiali.

Durante il semestre di presidenza italiana dell’UE, dal primo luglio al 31 dicembre 2015, Renzi riuscì ad ottenere la maggiore quota di spesa superiore al rapporto debito/PIL annuale e fino ad un +0,75% di esso, in cambio di riforme strutturali e di investimenti pubblici per favorire la crescita che poi vennero effettivamente approvati dal Governo.

Di questi passaggi ci sono numerose tracce documentali, in particolare nei documenti di volta in volta redatti relativamente alle nostre leggi di stabilità approvate dall’UE.

Poiché, quindi, degli accordi presi per fare maggiore debito ci sono prove documentali e nessuna di queste indica o nomina la questione immigrazione a supporto dell’autorizzazione UE alle spese italiane, posso ragionevolmente dire che chiunque affermi il contrario è un bugiardo.