QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA: DIETRO FRONT
Finalmente con diversi giorni di ritardo (doveva essere presentata alla Camera entro il 20 di ottobre) e dopo annunci propagandistici di vario tipo è arrivato il testo definitivo della legge di bilancio.
E cosa sorprendente è che non ci sono le norme su pensioni quota 100 né sul reddito di cittadinanza.
Abbiamo controllato bene è proprio così!
Probabilmente questi due interventi verranno fatti attraverso alcuni provvedimenti “collegati” alla legge di bilancio.
Questo cosa vuol dire?
Che prima di aprile/maggio (se va bene) non ci sarà nessun provvedimento approvato sia per le pensioni quota 100 che per il reddito di cittadinanza.
Certo faranno di tutto per approvare i provvedimenti entro le elezioni europee, torneranno una parte di loro sul balcone a cantare vittoria contro loro stessi e chiederanno agli italiani di votarli per mandare a casa i brutti e cattivi governanti europei, compresi i loro amici sovranisti europei che del debito italiano non ne vogliono sapere.
Poi dopo le elezioni europee non se ne farà più nulla, perché la ragione che li ha obbligati a togliere dalla legge di bilancio la quota 100 e il reddito di cittadinanza è stata per evitare di sfondare lo spread e portarci al disastro finanziario immediato impoverendo le famiglie e le imprese italiane, che a fatica da un paio di anni stavano uscendo da una lunga crisi economica.
Dopo che per mesi hanno predicato che non avrebbero cambiato una riga della loro proposta di bilancio, perché non si sarebbero fatti dettare la linea dall’Europa, ora siamo al dietro front.
Nel frattempo il reddito di inclusione del Governo Gentiloni, prima misura universale contro la povertà, rimane in vigore e già a luglio stava aiutando oltre 2 milioni e mezzo di persone in povertà.
Gianni Dal Moro
Deputato Pd