Procedura per uno stadio nuovo, che errore
Il nuovo stadio di Verona deve essere costruito altrove e lo spazio attuale all’interno del quartiere deve essere riqualificato a parco pubblico.
La manifestazione di interesse avviata dal Comune per la realizzazione di un nuovo stadio – che ritengo sia una necessità considerati i limiti dell’attuale – è sbagliata perché pur comprendendo la possibilità di avanzare più proposte di insediamento territoriale, prevede anche quella di rifacimento dell’attuale struttura.
Sarebbe stato meglio eliminare questa eventualità e puntare tutto su una nuova località che i proponenti potevano liberamente individuare o, meglio ancora, che il Comune poteva già indicare.
L’ampia zona residenziale che circonda l’attuale Bentegodi ha da sempre sofferto la presenza del campo sportivo. I residenti, diverse migliaia, non da ora manifestano il proprio disagio sia per la numerosa partecipazione agli incontri di calcio, e con essa il carico e la pressione automobilistica, sia per gli spazi non del tutto controllati che di sera diventano anche ricettacolo di sbandati.
Nel caso dovesse prevalere la scelta di rifare l’attuale Bentegodi, è corretto dire che la struttura non sarà “viva” solo per le partite, ma tutti i giorni. Infatti, il privato proporrà certamente nuove aree direzionali e commerciali all’interno del complesso, per gestire e rientrare dall’investimento, e quelle attività saranno attrattive sempre, con il conseguente e importante aumento del traffico veicolare di transito.
La condivisa volontà di fare un nuovo impianto, invece, è l’occasione per offrire al quartiere una migliore qualità di vita e “risarcirlo” dal disagio sostenuto in tanti anni. Ma è bene dire che un parco pubblico attrezzato di quella grandezza andrebbe a beneficio di tutta la città e riqualificherebbe la zona come in nessun altro modo sarebbe possibile.
Proprio in ragione della prospettiva a portata di mano, considero un errore aver previsto la possibilità di ricostruire sul Bentegodi attuale. Una decisione pilatesca che, in concreto, orienterà l’interesse dei proponenti. È più facile rifare il Bentegodi di oggi, con annesso centro commerciale, che farne uno nuovo altrove e riqualificare a verde pubblico l’area dello stadio.
Il bando, quindi, non offre altre possibilità come si vorrebbe far credere e, di fatto, Sboarina ha già deciso di rifare il vecchio stadio nello stesso posto, in barba a tutti coloro che vi risiedono e che da sempre chiedono di spostarlo in una diversa località nonché della possibilità di fare un altro grande parco dentro la città.
Vincenzo D’Arienzo, Senatore Pd