La menzogne dei grillini sulla TAV. Ora basta!
Sulla tratta AC/AV Brescia – Verona, i grillini veronesi stanno riempendo il mondo di bugie. E’ l’unico modo per tenere alta l’attenzione sulle loro assurdità.
Vediamo le ultime:
- è giusto fare la revisione delle spese perché “mai fornita dai proponenti”.
Al contrario, l’AC/AV Brescia – Verona è stata già revisionata nel 2015 (escluso il nodo di Verona Ovest) ed il project review ha consentito una riduzione del costo dell’investimento da 3.587 mln € a 3.054 mln €, con un risparmio di 533 mln € a parità di prestazione. In particolare, per il 1° lotto funzionale “Brescia Est-Verona” si è ottenuto un costo pari a 2.499 mln € (Delibera CIPE 42/2017) e per il 2° lotto funzionale “Quadruplicamento uscita da Brescia Est” si è ridotto il costo fino a 555 mln € (CDP RFI 2017-2021);
- la linea ferroviaria del Brennero non c’entra nulla con la Brescai – Verona e, quindi, i traffici merci non subiranno ripercussioni.
Rete Ferroviaria Italiana e il Consorzio Cepav due (in qualità di general contractor) hanno già firmato il contratto per la realizzazione del primo lotto costruttivo dei 42 km dalla Brescia Est a Verona che comprende i 2,2 chilometri dell’interconnessione «Verona Merci», di collegamento con l’asse Verona-Brennero per facilitare l’accesso su quella tratta verso la Germania:
- il progetto AC/AV Brescia – Verona non prevede il trasporto merci.
- La nuova linea Brescia – Verona è stata progettata sia per il trasporto passeggeri, sia per il trasporto merci. Ovviamente, le potenzialità che offre un quadruplicamento consentiranno di ottimizzare i flussi in virtù della loro omotachicità,
- il progetto TAV favorisce l’ingresso nel Quadrante Europa,
- libera tracce sulla linea storica che a quel punto può essere utilizzata da più treni merci di adesso. Questo, però, non dipende dall’alta velocità, ma solo se la ferrovia è più conveniente in termini di tempi di viaggio. Offrendo più linee e ampliando il Quadrante Europa con i terminal a 750 metri di lunghezza, questo avverrà certamente.
Queste poche parole per dire che è l’ora di finirla con la propaganda della decrescita felice. I grillini, la facciano a casa loro.
Sen. Vincenzo D’Arienzo