Traforo? Prima vediamo il Piano della Mobilità

Pubblicato da il 18 Giugno 2018 0 Commenti

Ha ragione chi dice che questo traforo non è né nuovo né corto, forse Sboarina è stanco di sentirsi dire che sta solo smantellando le idee di Tosi e ne vuole riciclare le peggiori?
L’architetto Galletti però pone un tema che anche noi più volte abbiamo sollevato: che ne sarà di via Mameli e della viabilità dei quartieri limitrofi con l’arrivo del filobus? Per ora nessuna risposta. Da anni stiamo aspettando che parta il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile cui tocca fornire gli elementi per valutare questa ed altre criticità viabilistiche. L’amministrazione, che ha tanto sostenuto il Pums a parole, salvo accumulare finora un anno di ritardo, dovrebbe essere conseguente e attendere i risultati del Piano prima di annunciare gli interventi da mettere in atto.
Come Pd abbiamo sempre detto che prima di pensare a nuove strade occorre ragionare su dati e flussi del traffico certi. Oppure il Sindaco si sente in grado di anticipare i tecnici?
I dati del Piano (se fatto bene) possono dirci molto su come migliorare i nostri quartieri: ad esempio sull’asse del Teatro Romano insistono 13 scuole con il traffico annesso, non sarebbe dunque il caso di parlare anche di poli scolastici? O ancora: di quanto alleggerirebbe l’asse Parona-Porta Vescovo la riattivazione delle vecchie stazioni ferroviarie?
Se continuiamo a ragionare su un modello di mobilità autocentrico non ne usciremo mai: possiamo spostare le macchine, metterci in colonna in luoghi diversi ma sprecheremo sempre il nostro tempo per strada e a cercare parcheggio. La Verona del futuro, quella che migliora la qualità della nostra vita, merita soluzioni meno improvvisate.

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Elisa La Paglia e Stefano Vallani

Il segretario cittadino Pd
Luigi Ugoli