Salemi (PD): “Estate teatrale veronese, no all’esternalizzazione. Il Comune abbia un moto di orgoglio e difenda un patrimonio di tutta la città”

Pubblicato da il 7 Giugno 2018 0 Commenti

“Il Comune abbia un sussulto di orgoglio e non dia seguito all’ipotesi di esternalizzazione dell’Estate teatrale. Sarebbe il modo peggiore per festeggiare i 70 anni del Festival”. A dirlo è la vicecapogruppo del Partito Democratico a Palazzo Ferro Fini Orietta Salemi, criticando la possibilità di una nuova gestione regionale e ricordando, contemporaneamente, il valore della rassegna per la città di Verona.

 “Ha simboleggiato la rinascita dalle macerie della Seconda guerra mondiale; nata nel 1948 sotto la spinta del critico teatrale e musicale nonché regista Renato Simoni che inaugurò la prima edizione con ‘Romeo e Giulietta’ firmata a quattro mani con Giorgio Strehler padre del Piccolo Teatro di Milano a cui aveva dato vita l’anno precedente. La città volle affiancare al Festival lirico una manifestazione che potesse portare turismo e dare quindi nuovo slancio all’economia – ricorda Salemi – Un’intuizione felice, tanto che dieci anni dopo venne istituito il Premio teatrale dedicato alla memoria di Simoni, solitamente consegnato alla prima di ogni Festival. Si tratta di un evento simbolo per tutta la comunità veronese e l’amministrazione dovrebbe mostrare un maggiore attaccamento: già abbiamo messo a rischio il Festival lirico a causa di politiche dissennate della Fondazione Arena, non perseveriamo negli errori”.

 “Il Comune deve difendere gli interessi del territorio – insiste Salemi – Indipendentemente da chi dovesse entrare come gestore, non sono ancora chiare le ragioni di questa scelta. Ci sono problemi economici? Difficoltà organizzative? Fatiche nella gestione? In ogni caso prima di prendere scelte avventate, è indispensabile un dibattito a 360 gradi. L’amministrazione si apra al confronto pubblico, abbiamo un professionismo teatrale di tutto rispetto, imprese culturali che possono avere la capacità di supportarlo nel garantire un futuro interamente veronese alla rassegna. La Giunta Sboarina non abdichi al proprio ruolo, andando a rimorchio di proposte esterne, anche se arrivano dalla Regione. Bisogna fare di tutto per salvaguardare questo patrimonio della città”.