D’Arienzo: Salemi è la novità, perché…
Tra meno di un mese sapremo chi tra i tanti candidati a sindaco di Verona andrà al ballottaggio.
Il governo della città per noi è sempre stata una sfida difficile, ma non impossibile. Stavolta, l’occasione è concretamente a portata di mano perché ci sono ragioni ideali e pratiche che dimostrano l’esigenza di una novità e che possono consentire agli elettori di andare oltre l’appartenenza politica.
Dopo dieci anni di Tosi, è il momento che la città si affidi ad un’altra esperienza amministrativa, un altro gruppo dirigente. Mi spiego meglio, perché non si tratta di cambiare semplicemente per avversione politica e di parte: tutte le elezioni per i sindaci hanno dimostrato che due mandati sono pienamente sufficienti per un determinato sindaco e la sua squadra di applicare il proprio modello di governo e di sviluppo.
Oltre i due mandati è sempre stato difficile – ancora di più perché è un altro e diverso candidato – mantenere lo stesso livello di innovazione e di carica amministrativa.
Nel nostro caso il fatto è più che visibile sin dai primi messaggi: i progetti lanciati dalla candidata Bisinella, compagine che ha governato Verona dal 2007 ad oggi, sono identici a quelli proposti e riproposti in questi dieci anni a testimonianza che non sono stati risolti.
Non ci sono significative novità e dietro al volto nuovo c’è sempre quello vecchio che non a caso imposta la campagna elettorale su di sè. È esattamente lo stesso cliché visto in tantissimi altri comuni italiani. Un rituale.
Altrettanto per l’avversario Sboarina. La sua compagine è composta da soggetti politici della stessa area e da persone che hanno governato finora. Si sono divisi da Tosi – legittimo e normale – e si propongono come fatto nuovo. Anche questo è stato visto e rivisto in giro per l’Italia e, per questo, anche loro sono scarsamente innovativi.
Non ci sono dubbi, quindi, che Orietta Salemi – ovviamente tra i candidati contendibili – è la novità in questa campagna, perché rappresenta qualcosa di diverso, non banalmente e solo un altro schieramento, ma una carica nuova, propria di chi si candida per la prima volta a governare. Con lei c’è un altro gruppo dirigente, diverso da quello che ha governato finora e, pertanto, intriso di voglia e novità di cambiare. Le stesse condizioni di chi si è proposto nel 2007 e di chi normalmente si candida per la prima volta.