D’Arienzo: Scalo merci e olimpiadi…addirittura!!

Pubblicato da il 23 Maggio 2017 0 Commenti

Parlando dello scalo merci di Santa Lucia la candidata Bisinella promette di portare a Verona le olimpiadi…addirittura!! Sembra uno scherzo, ma è proprio così.
Stop propaganda fantasiosa, nello scalo merci non ci sono solo binari. Per fruire di tutta l’area occorre spostare anche le attività economiche presenti che potrebbero restare e che, quindi, ridurrebbero gli spazi a disposizione del futuro parco.
La verità è che sullo scalo merci siamo in ritardo e per nascondere le responsabilità i tosiani parlano di olimpiadi.
Nonostante siano passati 14anni dall’accordo tra il Ministero dei Trasporti, Rfi, Regione Veneto, Comune di Verona e Consorzio Zai, ancora non si è fatto nulla per affrontare i nodi che potrebbero limitare la completa fruizione dell’area.
Il futuro dello scalo è legato a quello del Quadrante Europa per il quale Rete ferroviaria italiana ha già validato il progetto di fattibilità per realizzare entro il 2026 una infrastruttura di scambio modale (ferro-gomma) in grado di rispondere ai flussi di traffico prodotti da treni lunghi fino a 750/1000 metri, secondo standard europeo, fra Italia e Nord Europa e nell’area Padana.
Solo al termine del programma di ampliamento elaborato da Consorzio Zai e Rete Ferroviaria Italiana (2026), tutti i treni merci dallo scalo saranno dirottati verso l’interporto e, pertanto, si pone il tema del reimpiego dell’area di S. Lucia/Verona Porta Nuova.
Infatti, pur liberato dal carico più rilevante, per la completa trasformazione in parco urbano dello scalo occorre affrontare la permanenza di due siti oggi presenti: la parte relativa alle manutenzioni, a ridosso di Stradone S. Lucia e un’attività in gestione in prossimità di Porta Nuova. Lo spostamento di queste due attività è imprescindibile e ad oggi nessuno ne ha parlato, ulteriore segnale negativo per questa amministrazione.
Una buona amministrazione, oltre ad affrontare il possibile ingresso dell’alta velocità a sud della stazione attuale (verso Viale Piave), avrebbe già dovuto ripensare urbanisticamente tutta l’area per risolvere i necessari trasferimenti delle attività esistenti (possibile destinazione: il Quadrante Europa) al fine di avviare le procedure relative.
Anziché accorciare i tempi necessari ed essere pronti al termine del programma di ricollocazione dello scalo nell’area del Quadrante Europa, Tosi fantastica sulle olimpiadi a Verona.
Quando il fumo della propaganda si diraderà, resterà il nodo da risolvere.
Prima l’attualità: la prima cosa da fare è quella di essere pronti quando l’area sarà liberata dalla maggior parte dei fasci di binari presenti e dare alla città un polmone verde fruibile in tranquillità da tutte le famiglie.
Altro che olimpiade.