Fondazione Arena: bene il discorso di Polo ma non chiudiamo le porte all’apporto dei privati
Apprendiamo con soddisfazione il messaggio di ottimismo e di speranza del Sovrintendente Polo a proposito del percorso di risanamento intrapreso dalla Fondazione Arena. A differenza di certi suoi predecessori, le sue parole risuonano di credibilità e di cognizione di causa.
Non crediamo che il giudizio di “non praticabilità” della proposta di Lirica Spa debba chiudere la partita del possibile e auspicabile apporto dei privati alla stagione lirica. Al contrario, occorre continuare a lavorare in questa direzione nel rispetto del quadro normativo dato e nell’ottica del più solido rilancio delle attività della Fondazione Arena.
La Fondazione Arena ha dato molto alla città in termini di immagine e indotto, è auspicabile e forse necessario che anche il mondo privato stringa un’alleanza per il mantenimento di questo bene prezioso della città.
Ciò che quindi va superata è una certa visione dualistica dei rapporti tra pubblico e privato, per cui il male e l’inefficienza sono tutti da una parte o dall’altra a seconda delle convenienze del momento.
Il lavoro del nuovo Sovrintendete si inserisce nel solco tracciato dal Ministro Franceschini quando respinse la richiesta di liquidazione coatta della Fondazione Arena, e del successivo operato del commissario Fuortes che impostò una netta revisione dei rapporti tra la Fondazione Arena e Arena Extra e il museo Amo che adesso sta dando i suoi frutti.
Registriamo invece la persistente freddezza dell’amministrazione comunale che ha rimandato la commissione consiliare sul futuro della Fondazione Arena fissata per lunedì. Ma la disponibilità fornita dal Sovrintendente a incontrare i consiglieri in aprile ci fa ben sperare nella possibilità di tornare a coinvolgere il consiglio comunale in questa partita ancora molto delicata.
Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Luigi Ugoli ed Eugenio Bertolotti