NUOVA ORGANIZZAZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE LA REGIONE SCARICA COSTI E RESPONSABILITÀ SUI COMUNI Come in altre regioni l’ATOO potrebbe corrispondere con il territorio provinciale e aumentare il numero di dipendenti della Regione distaccati in Provincia

Pubblicato da il 10 Settembre 2025

 

A fronte di un patrimonio inestimabile di volontari, che proprio in Veneto spiccano per dedizione e
professionalità, l’attenzione politica sulla organizzazione della Protezione Civile naviga a vista.
La nuova proposta organizzativa della Regione Veneto DGR 659 del 17 giugno 2025 divide il
territorio in 58 Ambiti Territoriali Organizzativi Ottimali (ATOO), corrispondenti ai Distretti,
distribuendo così centrali operative e competenze sul territorio e individuando in alcuni casi nella
carica del sindaco la responsabilità di guida dei soccorsi, nonché importanti compiti di gestione dei
volontari e dello svolgimento delle attività di protezione civile.
La proposta di riordino presentata in una videoconferenza a sindaci e tecnici il 25 luglio scorso,
aveva sollevato molte perplessità. A preoccupare è stata soprattutto la mancanza di chiarezza del
“flusso di comando e controllo” (chi fa cosa come e quando) che poi diventa il vero e cruciale
anello debole in una situazione di emergenza, in particolare se si pensa alla gestione del
coinvolgimento dei volontari. Non a caso in altre regioni – come in Emilia Romagna – si è
semplificato di molto il meccanismo creando un solo Atoo per provincia con a capo il Prefetto,
dunque facendo coincidere il territorio provinciale con gli ambiti delle ATOO.
Lo scorso 5 settembre, in un nuovo incontro indetto a Verona dall’assessore Bottacin in Provincia,
un delegato della Regione ha confermato ai presenti l’attuazione del protocollo e respinto le
perplessità dei nostri amministratori locali. Da parte loro i sindaci si sono riservati di aderire o
meno a questo protocollo.
A rendere pubbliche le perplessità di tipo economico e operativo è oggi Maurizio Cassano, già
delegato comunale alla Protezione civile, e con un’esperienza diretta sul campo, che proprio su
questo tema ha costruito il programma elettorale quale candidato nelle file del Pd per la
Regione.
“Non si comprendono le ragioni di un sistema così macchinoso e dispendioso per i Comuni quando,
proprio come avviene per Genio Civile e Servizi Forestali, si potrebbe avere un’unica struttura
periferica di competenza regionale per Provincia, valorizzando i dipendenti regionali qui distaccati,
che viste le competenze acquisite in oltre 20 anni, garantisce coordinamento soccorsi, gestione
dell’emergenza, servizio di reperibilità h24 in un solo centro di comando, Sala Operativa
Provinciale Integrata (SOPI vedi Codice della Protezione Civile), dal quale Prefetto e Presidente di
Regione possono coordinare gli interventi di soccorso alla popolazione nelle emergenze
sovracomunali”.
“Mentre con il tipo di organizzazione proposta, – fa notare sempre Cassano – è facile immaginare
che nell’emergenza si possano crearsi ritardi nei soccorsi e fraintendimenti, anche perché i sindaci,
che figurerebbero come capifila, spesso non hanno un’esperienza specifica.
“Così come appare evidente l’aggravio di lavoro per i dipendenti dei Comuni aderenti, che
dovrebbero garantire la reperibilità h24, oltre agli oneri economici a fronte della gestione della
Protezione Civile quale funzione associata. Incombenze che vanno a sovraccaricare la situazione di

carenza di personale dei Comuni e la mancanza di risorse economiche per le amministrazioni
comunali che fanno fatica ad assicurare anche le funzioni essenziali”.

Maurizio Cassano