AUTOBUS INSUFFICIENTI, ABBONAMENTI PAGATI PER SERVIZI NON GARANTITI, VOUCHER SOLO PER POCHI ALBERTINI (PD): “TRASPORTO PUBBLICO IN CRISI, FAMIGLIE E STUDENTI LASCIATI SOLI DALLA REGIONE”
In Valdalpone alcune famiglie hanno sottoscritto un abbonamento annuale per un
servizio non garantito, in Valpolicella a rischio il numero di passaggi con grandi
disagi per famiglie e studenti. Albertini: “La competenza è della Regione che si volta
dall’altra parte. Manca la volontà politica di credere nel trasporto pubblico locale”
Con l’inizio dell’anno scolastico torna in primo piano il tema del trasporto
pubblico locale.
Grave l’assenza di investimenti regionali. E grandi i disagi, soprattutto in alcune
zone della Provincia.
Tra i casi più eclatanti c’è quello segnalato da un gruppo di genitori della
Valdalpone. Dopo aver sottoscritto l’abbonamento annuale per il bus express con
posto riservato, hanno scoperto che i posti sono garantiti soltanto all’andata – con
due autobus dedicati – ma non al ritorno, dove il mezzo disponibile è uno soltanto.
“Questi genitori hanno scritto una lettera che è arrivata a me e a tutti gli altri
sindaci della provincia – dichiara Alessio Albertini, vice segretario del Pd di
Verona– e raccontano un problema concreto che non può essere liquidato come una
semplice difficoltà di inizio anno scolastico. Qui siamo di fronte a un servizio pagato
e non garantito. È evidente che qualcosa non funziona e che la Regione, titolare
della delega al trasporto pubblico, non può continuare a voltarsi dall’altra parte”.
In Valpolicella, intanto, la modifica alle linee 21 e 22 rischia di ridurre
sensibilmente la frequenza dei passaggi, aggravando ulteriormente i disagi.
Ma a subire le conseguenze sono sempre le famiglie.
“Se i mezzi di trasporto non ci sono – prosegue Albertini – non è che si possa
decidere di non mandare i ragazzi scuola. Sono le famiglie ancora una volta a
doversi far carico di questo disservizio, organizzandosi con mezzi privati, con costi
aggiuntivi e disagi enormi”.
Le aziende venete di TPL, negli ultimi anni, si sono distinte per efficienza,
aumentando passeggeri e ricavi, ma senza ricevere dalla Regione un sostegno
strutturale.
Nel 2019 il Fondo statale ammontava a circa 407 milioni di euro, a fronte dei quali
il Veneto contribuì con appena 10 milioni (pari al 2,37%), penultima regione in
Italia.
“Nello stesso anno – ricorda Albertini – la Lombardia raddoppiò il fondo statale con
risorse proprie. Qui da noi, invece, la Regione ha scelto di restare ferma”.
Nel 2024 il cofinanziamento regionale è stato addirittura pari a zero, proprio
mentre le aziende si trovano a dover affrontare l’aumento dei costi energetici e la
grave difficoltà di reperire autisti, arrivando perfino a coprire i costi delle patenti e
a predisporre foresterie per chi arriva da fuori provincia.
“La verità – conclude Albertini – è che manca la volontà politica di credere nel
trasporto pubblico. La legge regionale di riordino, approvata nel giugno 2025, è
rimasta lettera morta. In Emilia Romagna gli studenti viaggiano gratis fino al
diploma, in Piemonte addirittura fino alla laurea se in regola con gli esami. In
Veneto, invece, il voucher arriva solo a chi è proprietario di auto o moto, escludendo
di fatto la maggioranza degli studenti che è minorenne. È ora di cambiare strada: la
Regione deve investire seriamente nel TPL e garantire la gratuità agli studenti,
almeno fino alla laurea. Se altre regioni lo fanno, non si vede perché noi dobbiamo
restare indietro”.
