EMERGENZA DISABILITA’ E SALUTE MENTALE MANCANO TRENTA MILIONI ALL’APPELLO ALBERTINI: “NECESSARIO INTERVENIRE, E’ UN COSTO INSOSTENIBILE PER FAMIGLIE E COLLETTIVITA’”

Pubblicato da il 11 Luglio 2025

Gli enti del terzo settore che si occupano di disabilità e salute mentale avevano concordato con i tecnici della Regione uno stanziamento di 85 milioni di euro per adeguare il Fondo. La politica ne ha stanziati 55. Impossibile così far fronte al rinnovo contrattuale del personale e mandare avanti le attività di prevenzione. Albertini (Pd): “Costi che ricadranno sulle famiglie e sulla collettività”.

 

 

 

Trenta milioni di euro che erano stati ritenuti indispensabili per mandare avanti le attività degli enti che in Veneto si occupano di salute mentale e disabilità.

Trenta milioni di euro che inaspettatamente sono venuti a mancare. E le conseguenze si faranno sentire.

 

A lanciare l’allarme è il vice Segretario del Pd di Verona Alessio Albertini che si fa portavoce delle cooperative sociali che operano sul territorio veronese e veneto.

 

Questo il pregresso.

Il Fondo Regionale di disabilità e salute mentale doveva essere adeguato per far fronte al rinnovo contrattuale del personale dipendente, all’inflazione e agli aumenti determinati dal caro energia.

Per questo c’era stata una contrattazione condotta dalle associazioni di categoria degli enti del terzo settore coinvolti e i tecnici della Regione.

Dopo mesi di tavoli tecnici comuni si era arrivati a indicare in 85 milioni di euro la cifra necessaria per far fronte alle esigenze.

Al momento però dello stanziamento, sono stati deliberati dalla politica regionale 55 milioni, vale a dire 30 milioni di euro in meno rispetto al concordato.

 

La famosa seconda S che univa al Sanitario anche il Sociale, giustamente vanto del Veneto a livello nazionale, si sta sgretolando per una precisa volontà politica”, dice Albertini.

 

“Parliamo di servizi che non solo incidono sulla sofferenza viva di tante famiglie e persone ma che, laddove trascurati, comportano nel medio periodo un aumento enorme di costi a carico della collettività”.

 

Senza quelle risorse, infatti, non diventa solo impossibile riconoscere stipendi adeguati al personale, ma vanifica un lavoro indispensabile per tante persone, per tante famiglie e per l’intera comunità.

 

 

“La richiesta è che la Regione riattivi quanto prima il tavolo di confronto, come richiesto dalle cooperative”, dice Albertini.

Nel contesto attuale, segnato da tagli e da una crescente disattenzione verso il benessere psicologico dei più giovani, sono a rischio tutte le attività di prevenzione portate avanti da chi si occupa di salute mentale minorile. Progetti fondamentali, che coinvolgono gli adolescenti e che svolgono un ruolo cruciale nel contenere l’aggravarsi della sofferenza psichica, prevenendo così l’evoluzione verso forme croniche e invalidanti”.