BOTTACIN “REGISTA” MANCATO: BONIFICA DI CÀ FILISSINE RISULTATO DELL’IMPEGNO DEL PD E DEL CENTROSINISTRA
In riferimento alle affermazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Giampaolo Bottacin che ha rivendicato il merito di aver reperito le risorse necessarie alla bonifica della discarica di Cà Filissine, Luigi Cadura, già Sindaco di Pescantina dal 2014 al 2019, esclama: “Quanto detto dall’assessore è grottesco e ingeneroso! Il primo studio del Comune di Pescantina, con la quantificazione dei costi di bonifica (i famosi 65 milioni di euro) risale al 2015, quando lui non era ancora assessore. Di questi, la Regione ci ha messo soltanto un milione. Il governo Renzi ha stanziato la prima tranche e il successivo governo Gentiloni la seconda tranche. Col Conte I, il ministro dell’Ambiente Costa ha trovato l’accordo di programma praticamente già pronto. Nessuno, prima d’ora, nemmeno i sindaci di centrodestra di Pescantina, ha mai messo in discussione l’impegno, l’efficacia e la perseveranza dell’azione del Pd provinciale di Verona nel tenere viva l’attenzione sul tema. Ricordo a Bottacin che, dal momento che Cà Filissine non era sito di interesse nazionale, si è resa necessaria una modifica normativa per consentire al governo di intervenire. E che contro tale modifica in Parlamento votò la Lega e tutta la pattuglia dei parlamentari veronesi del centrodestra. E’ quindi paradossale che da quella parte politica vengano ora accampati dei meriti!”.
Argomentano Diego Zardini e Alessia Rotta, già deputati Pd: “Il finanziamento di 65 milioni di euro per la bonifica di Cà Filissine è stato approvato dal governo Renzi nel corso del 2016 nell’ambito di un maxi stanziamento da 245 milioni, fino ad allora inedito per il territorio veronese, comprendente anche 100 milioni di euro per avviare la realizzazione del collettore del Garda e 80 milioni per la lotta ai Pfas. La Corte dei Conti ha vidimato l’intera manovra nel settembre 2017, mentre l’accordo di programma tra Ministero, Regione e Comune di Pescantina è stato tenuto a battesimo dal Ministro dell’Ambiente Costa nel 2019. Non sappiamo, pertanto, a quali “relazioni” particolari sarebbe ricorso l’assessore regionale Giampaolo Bottacin, che oggi, a bonifica avviata, si descrive come l’artefice o il regista dell’intervento. In qualità di componenti della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dal 2013 al 2022, che hanno seguito e sollecitato ogni passaggio del complesso iter amministrativo, sappiamo però che si è trattato della prima volta che il veronese riceveva tanta attenzione da un governo nazionale, molta di più di quanta ne abbia mai accordata la Regione e lo stesso assessore che oggi provano ad intestarsene il merito. L’unica posizione che si ricordi sull’argomento da parte di Bottacin è che “non ci sono i soldi”. L’assessore avrebbe dunque molto più da raccontare in relazione ai ritardi accumulati dalla Regione nello spendere queste risorse che altri hanno trovato per lui”.